La Lilt Alessandria si difende dalle accuse
Secondo lo Statuto, le delegazioni non hanno autonomia patrimoniale: raccolgono fondi, fanno proposte ma alla fine a decidere è il direttivo provinciale
ALESSANDRIA – Non si è dovuto attendere molto per la risposta della sede provinciale della Lilt alle accuse mosse dalla delegazione di Tortona, che è arrivata addirittura alle dimissioni dopo il ‘rifiuto’ di acquistare uno spirometro a diffusione considerato importante per l’attività diagnostica.
Il bilancio Lilt è provinciale
“La Lilt è l’unico ente pubblico su base associativa ed essere accusati di una gestione opaca e poco trasparente è grave – la replica del neo presidente Aldo Alpa – secondo lo Statuto, le delegazioni non hanno autonomia patrimoniale: raccolgono fondi, fanno proposte ma alla fine a decidere è il direttivo provinciale che lavora su un bilancio unico”.
Peraltro, all’interno dell’associazione è prassi destinare le offerte raccolte su un territorio in progetti che coinvolgano quel territorio: pertanto, se la raccolta è stata a Tortona, le mission scelte dalla Lilt riguarderanno Tortona.
Premiata un’eccellenza
“L’evento per il dermatoscopio è andato in porto – prosegue Alpa – Il problema riguarda i 38mila euro del concerto dei Nomadi. Di questi, ne abbiamo spesi 1.500 per un dermatoscopio portatile e 30mila per un ecografo portatile da destinare alla Breast Unit dell’ospedale di Tortona nella disponibilità dei dottori Millo e Santoro. Non c’è nulla di non trasparente: rimangono 5mila euro che verranno utilizzati per l’acquisto di sonde aggiuntive per l’ecografo. I volontari avrebbero voluto che la cifra fosse destinata all’acquisto di uno spirometro a diffusione: uno strumento che però non è utilizzabile nello screening e nella prevenzione; è utile per valutazioni di tipo funzionale, ma non è indicato per la diagnosi precoce del tumore polmonare”.
“Il direttivo ha bocciato pertanto la proposta, pregando il consigliere di Tortona di indicare una seconda destinazione opportuna per i fondi in più occasioni, in relazione alla loro volontà, ma abbiamo trovato una chiusura totale verso qualsiasi ipotesi che non fosse uno spirometro a diffusione. Per avere una conferma della bontà della nostra scelta abbiamo mandato noi per primi una mail alla centrale nazionale descrivendo l’accaduto e il professor Alloisio, chirurgo toracico, ci ha confermato per iscritto con una valutazione la correttezza della nostra scelta”.
L’attività della Lilt non si ferma
La decisione della sede alessandrina ha così portato alle dimissioni di buona parte dei membri della delegazione tortonese, ma per i cittadini questo non si traduce in un disagio: “L’attività è comunque presente una volta alla settimana – chiosa Alpa con la mappatura dei nei. Noi con questo acquisto abbiamo scelto di ’premiare’ un’eccellenza del territorio tortonese come la Breast Unit, ci spiace che da lì sia partito un contrasto che ha portato fin qui, ma ribadiamo la trasparenza e la correttezza del nostro operato, rimarcando il rammarico per una lotta intestina che, nelle associazioni a base volontaria, non avrebbe dovuto protrarsi così a lungo”.