"DavosCourse", Pini Prato e Alessandria l'orgoglio d'Italia
ALESSANDRIA - Alessio Pini Prato è stato tra i docenti della 41ª edizione del "DavosCourse", il più grande corso di…
ALESSANDRIA – Il regalo di Natale, Aila lo ha ricevuto in anticipo. Per averlo è partita dall’Albania ed è arrivata ad Alessandria. Gliel’ha fatto un medico quotato, che lavora all’ospedale infantile.
Aila è una bambina di due anni e mezzo, il dottore si chiama Alessio Pini Prato. E il regalo è un esofago nuovo.
Questa è una storia a lieto fine, cominciata malissimo. 8 agosto, Albania. La bimba ingerisce acido muriatico. Perché le sia capitato tra le mani non si sa. Quello che importa è che è subito finita al Pronto soccorso di un ospedale dove l’hanno tenuta in Rianimazione per 20 giorni, senza avere né le competenze né i mezzi per fare altro. “Però almeno l’hanno tenuta in vita” racconta un’altra protagonista della vicenda, ovvero Genziana, la zia di Aila.
Genziana abita da molto tempo a Sarezzano. Col marito gestisce un’impresa che si occupa di fotovoltaico. La coppia ha due figli. Quando ai genitori di Aila è stato detto che “l’unica speranza per la bambina è sottoporsi a un intervento chirurgico che si può fare in Italia”, Genziana è stata immediatamente contattata perché cercasse una soluzione.
“Ho consultato internet in lungo e in largo – racconta la donna – mai immaginando che ad Alessandria ci fosse la possibilità di effettuare quell’operazione che è stata decisiva”.
La possibilità ha un nome e un cognome, anzi due: Alessio Pini Prato. Classe 1974, è riconosciuto come un’eccellenza della Chirurgia pediatrica. Genziana gli ha spiegato la situazione e, insieme, hanno progettato di portare la bambina al Cesare Arrigo.
L’8 ottobre la piccola, accompagnata dai genitori Silver e Matilda, è arrivata in Italia “come un qualunque passeggero di aereo, perché un viaggio con un’ambulanza sarebbe costato 90mila euro” racconta la zia.
Evidentemente c’erano le condizioni per consentirle di affrontare la trasferta senza intoppi. E così è stato. L’iter ospedaliero ha previsto controlli vari, una gastrostomia per permettere alla bimba di nutrirsi col supporto di un tubicino nello stomaco. “Era malnutrita – spiega Genziana – quindi, per affrontare l’intervento chirurgico, doveva riacquistare peso”.
Aila, con i genitori e la sorellina di un anno più grande, è stata ospitata a Sarezzano fino all’11 novembre, in previsione dell’operazione decisiva. Che si è svolta il 15, ed è durata ben 12 ore.
Fondamentale – fa sapere l’Azienda ospedaliera di Alessandria – è stato l’apporto dei professionisti della struttura complessa di Otorinolaringoiatria per l’isolamento cervicale dell’esofago e per il monitoraggio intraoperatorio del nervo laringeo ricorrente.
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Il 3 dicembre, le dimissioni dal Cesare Arrigo. E ieri, lunedì, Aila e i suoi famigliari hanno fatto rientro in Albania. Torneranno in Italia il 15 gennaio per una visita di controllo.
“Si tratta di un risultato straordinario – ha riferito il dottor Alessio Pini Prato – reso possibile non solo dalla tecnologia robotica di ultima generazione, ma anche dalla sinergia e dall’eccellenza del nostro team chirurgico e multidisciplinare. Un intervento che non solo ha salvato una vita, ma ha restituito a questa piccola paziente la possibilità di tornare a una quotidianità normale in tempi record”.
“E’ un miracolo” dice zia Genziana, che è stata decisiva nel ruolo di traduttrice. E che, sabato, ha accompagnato la piccola all’Outlet di Serravalle Scrivia, “per vedere da vicino Babbo Natale”.
Fra qualche anno, probabilmente, le spiegheranno che l’uomo vestito di rosso è bravissimo e generoso, ma che il dono più grande gliel’ha fatto uno che, di solito, indossa un camice bianco.