Addio Naclerio, l'artista del pianobar
ALESSANDRIA - Gianni Naclerio si portava appresso ancora il soprannome di quand'era bambino. Lo chiamavano "lo Joselito italiano", perché aveva…
ALESSANDRIA – Gianni Naclerio stavolta ha fatto commuovere. Il musicista che tanto ci ha divertito, che conoscevamo per verve e battute, ci ha lasciato col magone e qualche lacrima. E’ bastato sentire la sua voce e si è aperto (ancor più) un mondo di ricordi, serate, scherzi, allegria.
Sono bastati tre minuti di canzone in coda al funerale, celebrato oggi nella chiesa di San Giovanni Evangelista al Cristo. Voce di Gianni, parole di Rino Gaetano, canzone ‘A mano mano’ (un crescendo di musica, un testo straordinario: “A mano a mano ti accorgi che il vento ti soffia sul viso e ti ruba un sorriso, la bella stagione che sta per finire ti soffia sul cuore e ti ruba l’amore…”). Un applauso spontaneo, sincero, è divampato in una chiesa strapiena.
Tra i banchi, molti artefici dell’Alessandria che canta e che suona. E poi amici storici, quelli che frequentavano i locali che Naclerio ha gestito, dal circolo Casetta all’Avis, passando per il Rugby club. E poi molti che gli han battuto le mani quando lui, artista da pianobar, si esibiva in zona come, in gioventù, ha fatto in tutta Italia.
Addio Naclerio, l'artista del pianobar
ALESSANDRIA - Gianni Naclerio si portava appresso ancora il soprannome di quand'era bambino. Lo chiamavano "lo Joselito italiano", perché aveva…
Se n’è andato con molti spartiti ancora da maneggiare, lui che iniziò bambino. Più che un enfant prodige: lo chiamavano “lo Joselito italiano”, e chissà quanti ha fatto arricchire. E chissà quanti sorrisi ha regalato anche ai bambini del Kenya che ha voluto adottare, perché Naclerio è stato voce ma anche cuore.
Lo ha spiegato, durante l’omelia, anche don Giuseppe Bodrati: “Gianni è un uomo che ha saputo donare gioia, serenità e allegria. Ha regalato agli altri ciò che meglio gli veniva. A noi non resta che raccogliere i ricordi belli che ha lasciato e farne tesoro”.
Gianni Naclerio è morto sabato. Aveva 70 anni. Lo ha vinto una malattia che lo tormentava da tempo.