Concentrato di pomodoro cinese… Made in Italy? allarme di Coldiretti Alessandria
La filiera locale, simbolo di eccellenza, rischia gravi ripercussioni. L'associazione lancia una proposta per un’etichettatura trasparente
ALESSANDRIA – La tutela della filiera del pomodoro, vero pilastro del Made in Italy agroalimentare, è sotto minaccia. Un’inchiesta della Bbc ha rivelato che alcune confezioni di concentrato, vendute come italiane, contengono in realtà prodotto cinese, sollevando il problema della trasparenza e del rispetto dei consumatori.
Mauro Bianco, presidente di Coldiretti Alessandria, è preoccupato. «È l’ennesimo caso di inganno per il consumatore e un danno per i produttori italiani. Serve un’etichettatura obbligatoria dell’origine per tutelare il vero Made in Italy. La Cina sta rapidamente aumentando la produzione di pomodoro da industria, invadendo i mercati europei con prodotti semilavorati che possono confondere i consumatori».
Pomodoro, la minaccia della concorrenza cinese
Secondo Coldiretti, la Cina potrebbe diventare il primo produttore mondiale di pomodoro da industria. Con una stima di 11 milioni di tonnellate nel 2024, rispetto agli 8 milioni del 2023. Considerando il basso consumo interno (1 kg pro-capite all’anno), gran parte della produzione cinese è destinata ai mercati occidentali.
Le importazioni di semilavorati di pomodoro dalla Cina nell’Unione Europea sono infatti raddoppiate in un anno, raggiungendo oltre 100.000 tonnellate, equivalenti al 10% della produzione UE di pomodoro fresco.
La situazione in provincia di Alessandria
In Italia, 70.000 ettari sono coltivati a pomodoro da salsa, con oltre 3.000 ettari in provincia di Alessandria, per una produzione che supera 1.300.000 quintali. Tuttavia, il maltempo ha danneggiato parte del raccolto, aggravando le difficoltà di una filiera già sotto pressione.
«Proteggere le produzioni locali di qualità è una priorità», ha dichiarato Roberto Bianco, direttore di Coldiretti Alessandria.
Coldiretti e Filiera Italia richiedono l’obbligo di indicazione dell’origine su tutti i prodotti alimentari in commercio nell’Ue. Ampliando le attuali normative italiane che già prevedono questa indicazione per i derivati del pomodoro.
La proposta include:
- Divieto europeo di utilizzo del concentrato per la produzione di passata.
- Raccolta firme per una legge di iniziativa popolare sull’etichettatura obbligatoria.
- Sensibilizzazione attraverso intese con associazioni industriali come l’Anicav.
«Dietro una bottiglia di passata da 700 ml, venduta a 1,3 euro, solo l’8% del valore è riconosciuto al pomodoro. Serve una distribuzione equa e trasparente», ha sottolineato Coldiretti.