Cia Alessandria entra nel sistema della Granaria di Milano
ALESSANDRIA - Cia Alessandria entra nel sistema della Granaria di Milano, l’ente più importante del nord Italia per il settore…
ALESSANDRIA – Cia Alessandria traccia una X sul 2024, pronta a mandarlo in archivio come un anno da cancellare.
Nell’attesa di voltare pagina, la presidente Daniela Ferrando, il direttore Paolo Viarenghi e lo staff dell’associazione con sede in via Savonarola, ha organizzato, per oggi, la conferenza stampa di bilancio. Lacrime e sangue, verrebbe da dire, pur in un contesto di speranza e sorrisi, con Genny Notarianni a fare da regista.
Cia Alessandria entra nel sistema della Granaria di Milano
ALESSANDRIA - Cia Alessandria entra nel sistema della Granaria di Milano, l’ente più importante del nord Italia per il settore…
Che dire che già non si sa? Che c’è stata una contrazione della produzione a causa del cambiamento climatico? Che la congiuntura economica è negativa? Che la fauna selvatica continua a essere un problema, per il quale servirebbero azioni politiche più mirate?
E vogliamo parlare del clima? Se si lamenta chi sta in ufficio, figurarsi chi lavora i campi, preoccupato non per sé ma per il raccolto che “in alcuni casi è andato perso totalmente”.
Esempi lampanti “nella zona del Casalese e della pianura alessandrina dove in poche settimane sono andati distrutte centinaia di ettari per grandinate, nubifragi, trombe d’aria che hanno causato anche danni strutturali importanti e agli impianti di irrigazione” (parole da cartellina stampa, declinate in vari modi, ma poi il succo è questo).
Sostanzialmente, le produzioni hanno accusato drastici cali: 40% in meno per i pomodori, 30% in meno sui cereali, 30% in meno per le uve, addirittura fino al 70% in meno per il miele.
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“Le orticole e la frutta – è stato spiegato – hanno sofferto il marciume, per molti imprenditori la raccolta delle nocciole è stata quasi azzerata. Anche il riso ha sofferto, con un calo di produzione del 10-15%”.
Pensate che la zootecnia vada meglio? Figuriamoci. Alla Peste suina africana, che sta sempre dietro l’angolo malgrado se ne parli meno, bisogna aggiungere la Blue Tongue (malattia infettiva degli ovini) e più recentemente anche la Brucellosi (altra malattia infettiva, che contamina ovini, bovini e suini).
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Per trovare una buona notizia bisogna arrivare alla voce “giovani”. Il bando regionale di insediamento ha permesso l’avvio in Cia di venti nuove aziende condotte da “under”. Significa che, malgrado tutto, c’è chi sull’agricoltura vuole ancora scommettere. Con la speranza (ma giusto per “alleggerire”) di finire nell’annuale calendario della Cia, stavolta dedicato alle fattorie didattiche.
La vendita dell’opera (foto di Max Navarria) sosterrà, come sempre, iniziative benefiche. Destinataria dei proventi sarà, nella fattispecie, la Fondazione Uspidalet.