Ovada: Lercaro, il Consiglio contrario alla cessione dei terreni
L'ordine del giorno approvato ieri sera
OVADA – E’ destinata a tenere banco ancora per molto tempo la vicenda legata alla possibile cessione dei terreni attorno alla casa di riposo di Lercaro. Tutti gli elementi sono contenuti nell’ordine del giorno che nella serata di ieri il Consiglio Comunale di Ovada ha approvato nell’ambito di una seduta convocata d’urgenza per la serata di ieri.
Il documento ribadisce la “netta contrarietà” di Palazzo Delfino all’accordo preliminare firmato lo scorso 28 giugno dall’attuale commissario straordinario dell’Ipab Ivana Nervi. Esso prevede la possibile alienazione dei terreni a beneficio di una società intenzionata a installare, in caso di relativa autorizzazione, pannelli fotovoltaici. Il caso è emerso la settimana scorsa.
Negli ultimi giorni della stessa i sindaci dell’Ovadese si sono riuniti in un vertice dal quale è uscita la forte intenzione di fare fronte comune e la possibilità di avvalersi di una tutela legale per scongiurare un’operazione lesiva dei diritti della collettività. Il documento è stato approvato con il voto favorevole della maggioranza e del gruppo “Prima Ovada” guidato da Angelo Priolo, primo a sollevare il caso.
Al momento della votazione Ivana Nervi, capogruppo di “Ovada nel cuore”, è uscita dall’aula. Con l’assenza dell’altro consigliere Fabio Forno il gruppo non ha espresso una posizione.
Passato turbolento
La casa di riposo di Lercaro sarà gestita per i prossimi 67 anni dalla cooperativa Proges dopo l’esito del bando chiuso nella scorsa primavera. A quel punto la prospettiva era la trasformazione dell’ente pubblico in fondazione e le dimissioni del commissario straordinario nominato dalle Regione Piemonte nel 2020. E proprio a questi due soggetti è stata inviata la richiesta di chiarimenti sulla situazione che il Comune di Ovada ha inoltrato anche per contro degli altri enti nominati nel lascito che ha fatto del palazzo di Lercaro l’attuale casa di riposo.
“Il consiglio comunale – si legge nel documento – ribadisce la propria assoluta contrarietà, insieme ai comuni dell’Ovadese, ad ogni ipotesi di vendita del patrimonio dell’Ipab, e chiede con urgenza al Commissario straordinario di astenersi dal dare seguito a quanto previsto dal contratto preliminare stipulato e di giungere, nel più breve termine possibile, ad una sua risoluzione senza alcun pregiudizio per l’Ipab;
ribadisce di restare in attesa, sia da parte del Commissario, sia da parte della Regione, di un chiarimento sull’attività svolta e sulle rendicontazioni periodiche prodotte e chiede e di poter visionare una chiara rendicontazione e un piano finanziario dell’Ipab;
si impegna a tutelare gli interessi della collettività con tutte le azioni possibili, anche avvalendosi di una tutela legale.