Torino, ieri il flash mob: «Stop all’inquinamento da amianto»
Diverse associazioni coinvolte. La manifestazione si è svolta di fronte al tribunale in occasione dell'udienza dell'Eternit Bis
TORINO – La salute non è negoziabile: è questo uno degli slogan del flash mob che si è svolto ieri mattina, di fronte al Tribunale di Torino, prima dell’inizio dell’udienza del processo Eternit Bis. Tra i partecipanti, una delegazione di Afeva che ha colto l’occasione per portare sotto i riflettori tutta la drammaticità della tragedia amianto, una tragedia che riguarda non solo Casale, ma l’Italia tutta e il mondo.
L’iniziativa si inserisce nel calendario di attività della campagna nazionale Ecogiustizia subito – In nome del popolo inquinato, promossa da Azione Cattolica, Acli, Agesci, Arci, Libera e Legambiente. Mercoledì 27 novembre la prima tappa della campagna ha coinvolto proprio la città di Casale: dopo il flash mob a Torino, al pomeriggio si è tenuto l’incontro presso il Salone Tartara per fare il punto sul tema delle bonifiche da amianto e sui progetti futuri.
Al Tribunale di Torino è attualmente in corso il procedimento penale in appello al magnate svizzero Stephan Schmidheiny, accusato di omicidio volontario con dolo eventuale di 392 vittime dell’amianto casalese. Ieri la terza udienza; sono intervenuti legali di parte civile. La parola è poi passata ai difensori dello svizzero Guido Carlo Alleva e Astolfo Di Amato. Nel numero de Il Piccolo di domani, venerdì 29 novembre, il report della terza udienza.