Firmato il contratto per l’Infrastruttura Regionale di Telemedicina
Quasi 39 milioni di euro dal Pnrr per servizi innovativi "che rivoluzioneranno il comparto", secondo l'assessore Riboldi
TORINO – Un passo decisivo verso l’innovazione sanitaria: è stato stipulato il contratto per l’Infrastruttura Regionale di Telemedicina (Irt). Che punta a trasformare radicalmente l’assistenza sanitaria in Piemonte. La firma, avvenuta grazie ad Azienda Zero, prevede un investimento di quasi 39 milioni di euro finanziati dal Pnrr per fornire servizi avanzati di televisita, teleconsulto, teleassistenza e telemonitoraggio.
L’assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi, ha sottolineato l’importanza strategica dell’operazione. «Questo progetto rappresenta un fondamentale passo avanti per una Sanità moderna e capillare, capace di raggiungere anche le zone più isolate. Grazie alla telemedicina, i cittadini potranno ricevere cure e monitoraggio direttamente a casa, migliorando l’accessibilità e la qualità delle prestazioni sanitarie».
Tra i servizi previsti dall’infrastruttura ci sono piattaforme per consultazioni mediche in videochiamata, monitoraggio remoto dei parametri vitali e applicazioni per la gestione della salute, che ridurranno la necessità di visite in presenza.
Tavoli di lavoro e roadmap operativa per la telemedicina
Per la realizzazione del progetto sono stati quindi istituiti tre tavoli di lavoro: uno dedicato alla telemedicina, uno tecnico-informatico e uno clinico-organizzativo.
Per il direttore di Azienda Zero, Adriano Leli, dunque, «entro il primo semestre del 2025 collauderemo la piattaforma, che sarà operativa a partire dal secondo semestre. Da quel momento, le Aziende Sanitarie Regionali inizieranno ad attivare i servizi».
La telemedicina offre numerosi benefici, tra cui:
- Accesso facilitato alle cure per chi vive in zone remote.
- Riduzione delle visite in presenza, che decongestionerà ospedali e ambulatori.
- Monitoraggio continuo per pazienti con patologie croniche.
- Risparmi economici e ambientali, grazie alla riduzione degli spostamenti.
Questa trasformazione consentirà di avere una sanità più sostenibile, vicina ai cittadini e in grado di affrontare le sfide della modernità.