Il Comitato Alluvionati del Casalese scrive al Presidente Mattarella
Una lettera aperta chiede maggiore impegno per la sicurezza idrogeologica del territorio e finanziamenti strutturali.
CASALE MONFERRATO – In occasione della visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ad Alessandria il prossimo 26 novembre, il Comitato Alluvionati del Casalese (C.AL.CA.) ha inviato una lettera aperta per sensibilizzare le istituzioni sull’urgenza di investimenti strutturali nella prevenzione del rischio idrogeologico.
Un appello per il territorio
Il Presidente Mattarella sarà ad Alessandria per inaugurare un monumento dedicato ai volontari, istituzioni e forze dell’ordine che operarono durante l’alluvione del 1994, e per deporre una corona di fiori al Memoriale delle Vittime. Il C.AL.CA. coglie questa occasione per ricordare che anche il territorio casalese e il Monferrato furono gravemente colpiti da una seconda alluvione nell’ottobre del 2000, senza che ad oggi siano state completate opere di prevenzione adeguate.
La denuncia: “Definanziamenti e mancanza di risposte”
Nella lettera, firmata dal Portavoce e Vicepresidente del Comitato Massimo De Bernardi, si denuncia la mancanza di finanziamenti e la scarsità di risposte da parte del Governo, nonostante le richieste inviate nel 2023 a diversi rappresentanti istituzionali, tra cui la Premier Meloni.
In particolare, si evidenzia il definanziamento dei 665 progetti PNRR relativi alla gestione del rischio idrogeologico, per un totale di 1,3 miliardi di euro, risorse che, secondo il Comitato, sono state dirottate per affrontare emergenze in altre regioni.
La richiesta al Presidente
Il Comitato sottolinea che, in Italia, si spendono ogni anno almeno 5 miliardi di euro per riparare i danni provocati da disastri idrogeologici, ma si investe pochissimo in prevenzione. La lettera al Capo dello Stato invoca un cambio di rotta, chiedendo che ogni legge finanziaria preveda un capitolo di spesa annuale di 4-5 miliardi di euro dedicato alla sicurezza del territorio.
«Un fiume che non esonda – si legge nella lettera – non dà visibilità, mentre gli interventi post-alluvione spesso garantiscono promesse e risonanza mediatica. Ma questa strategia è insostenibile».