L’assessore Riboldi in città per i 90 anni della Rsa Ottolenghi
Era il 1934 quando Arturo ed Herta Ottolenghi Von Wedekind aprirono il portone di quella che diventerà la casa di cura più importante della città
ACQUI TERME – Un’istituzione per la città di Acqui, un servizio di cura per il territorio che in tanti anni è diventato un vero e proprio punto di riferimento per tutta la comunità acquese.
Compie 90 anni la casa di riposo ‘Jona Ottolenghi’, ad Acqui anche conosciuta come “il Ricovero”. Era il 1934, quando, tra lo stupore generale, Arturo ed Herta Ottolenghi Von Wedekind aprirono il portone di questo luogo di cura, nel cuore della città, che nel Quattrocento fu addirittura il primo ospedale cittadino, per farne un luogo di carità dove gli anziani si sentivano come a casa e la loro dignità veniva rispettata.
Per festeggiare questa importante ricorrenza ieri, sabato 23, l’assessore Regionale alla Sanità Federico Riboldi è giunto in città per fare visita alla struttura, accolto dalla presidente della Fondazione Casa di Riposo “J. Ottolenghi” Barbara Gandolfo e dal Presidente della Cooperativa Sociale Il Gabbiano Corrado Parise insieme alla Direttrice Greta Riva De Onestis.
L’accordo con Il Gabbiano
«L’Assessore – commenta la presidente Barbara Gandolfo – è rimasto affascinato dalla bellezza del luogo, dalla storia che si respira in ogni particolare e dall’ arte in esso conservata. Ha voluto visitare i diversi piani dove sono ospitati gli anziani, conversando e confrontandosi sulle necessità e sulle criticità dell’ assistenza nel periodo post Covid che ha completamente cambiato l’assetto delle Rsa.
Lo scorso giugno un importante cambio di passo per la casa di riposo acquese, con l’ affitto del ramo d’ azienda alla Cooperativa Sociale Il Gabbiano di Alessandria. «Questa operazione ha garantito la continuità del servizio in un momento storico in cui molte strutture simili delle province alessandrina e astigiana hanno chiuso o stanno chiudendo. Pertanto – aggiunge Barbara Gandolfo – la Casa di Riposo continua oggi a fornire un prezioso servizio di assistenza che si traduce in ricchezza per il territorio, cura per gli ospiti, sostegno per le famiglie e garanzia di posti di lavoro».