Sicurezza stradale, proteste contro il “Codice della Strage”
Anche l'associazione Fiab-Gliamicidellebici Alessandria in prima linea
ROMA – Una nuova ondata di mobilitazioni attraverserà l’Italia a partire da domenica 17 novembre sul tema del nuovo Codice della Strada. A Roma, in Largo Argentina, si terrà un presidio in memoria delle vittime della strada e in segno di protesta contro la riforma. La legge, già approvata alla Camera e voluta dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini, è stata definita dalle associazioni – in prima linea pure Fiab-Gliamicidellebici Alessandria – il “Codice della Strage”.
Nei prossimi giorni saranno organizzati flash mob in oltre 40 città italiane. “L’obiettivo – sottolineano le tante realtà mobilitate – è denunciare una riforma che peggiora la sicurezza per pedoni, ciclisti e utenti deboli della strada. E allenta regole e controlli per veicoli a motore”.
Meno controlli, più pericoli
Secondo i promotori della protesta, il testo della riforma “è forte con i deboli e debole con i forti”. Penalizzando pedoni e ciclisti a favore dei veicoli a motore, che causano il 94% degli incidenti e il 98% delle vittime secondo i dati Istat. Tra i punti più controversi:
- Limitazione degli autovelox, invece di un controllo più severo della velocità.
- Divieto di controlli automatici sull’uso del cellulare alla guida.
- Una sola multa per più infrazioni, che incentiverebbe la violazione delle regole.
- Ostacoli alla creazione di aree pedonali, piste ciclabili e Ztl, restringendo l’autonomia dei Comuni.
“Questa riforma non solo aumenta il rischio di incidenti e violenze stradali, ma riporta l’Italia indietro di 40 anni su sicurezza e mobilità sostenibile”, denunciano le associazioni. Ricordando che il tasso di mortalità stradale in Italia è tra i peggiori in Europa.
Tagli alla sicurezza e alla mobilità sostenibile
Alla riforma del Codice si aggiungono i tagli previsti dalla Legge di Bilancio 2025, che riducono drasticamente i fondi per la sicurezza stradale e la mobilità sostenibile:
- -4,6 milioni di euro per interventi di sicurezza stradale.
- -47 milioni di euro per piste ciclabili urbane.
- -31,9 milioni di euro per ciclovie turistiche.
- Nessuno stanziamento per il Piano Nazionale della Sicurezza Stradale 2030, che vale 1,4 miliardi di euro.
I promotori promettono che la mobilitazione “non si fermerà con il voto finale al Senato”. Ma si intensificherà durante la discussione dei decreti delegati nei prossimi mesi.
“Governo e Senato stanno votando sulla pelle delle persone,” affermano le associazioni. Ribadendo che la sicurezza stradale “deve seguire un’altra direzione, più attenta alla tutela della vita e alla mobilità sostenibile”.