Caduti di Nassiriya: al Comando l’abbraccio di chi era con loro in missione
La cerimonia in piazza Vittorio Veneto organizzata dall'associazione nazionale Combattenti e Reduci e Decorati al Valori Civile 'Nastro Tricolore', alla presenza del comandante provinciale Giovanni Palatini
ALESSANDRIA – Sono passati 21 anni dalla strage di Nassiriya, era il 12 novembre 2003. Quel giorno, un attentato alla base militare in Iraq, provocò la morte di 19 italiani: 12 carabinieri, 5 militari dell’esercito e 2 civili. Oltre a 9 iracheni.
Il tempo non cancella il dolore, lo sanno i famigliari delle vittime, lo sa chi è rimasto ferito. E lo sa bene anche chi, quel giorno, era lì, e ha provato a portare aiuto ai compagni.
La cerimonia alessandrina
Sull’onda di quelle immagini indelebili, i testimoni non riescono a parlare. Nessun commento. Solo occhi lucidi e un abbraccio fraterno, che lega chi ha condiviso l’orrore e ha avuto la fortuna di tornare a casa seppur con un macigno sul cuore.
È quello che si sono scambiati questa mattina il capitano Graziano Del Rio (attualmente al comando della Compagnia Carabinieri di Alessandria) e il brigadiere capo Clemente Cossu (anche lui in servizio ad Alessandria, ora in pensione) al termine della cerimonia al comando di piazza Vittorio Veneto. Organizzata come ogni anni dall’associazione nazionale Combattenti e Reduci e Decorati al Valori Civile ‘Nastro Tricolore’ di cui è presidente di sezione Roberto Pascoli.
Graziano Del Rio e Clemente Cossu erano alla base quel giorno. E oggi hanno ricordato i loro compagni, in silenzio.
La memoria è tornata a quel lontano 12 novembre, l’Italia commemora le vittime e lo ha fatto anche Alessandria: “Chi è morto – ha sottolineato il comandante provinciale dei carabinieri Giovanni Palatini – è morto credendo nella funzione di questa missione, che era quella di portare la pace in quei territori”.