San Michele e l'alluvione di 30 anni fa
SAN MICHELE - San Michele ricorda l'alluvione del 1994 (qui il memoriale del Piccolo) e lo fa accogliendo i volontari…
SAN MICHELE – Il 1° novembre si è inaugurata a San Michele, nella Chiesa parrocchiale, la mostra fotografica “Il Tuono e la Piana”. Curata da Don Ivo Piccinini, Piercarlo Fabbio e Natalino Ferrari, la rassegna esplora la memoria dell’alluvione del 1994 che sconvolse l’area vasta e storica di San Michele, situata tra il Tanaro e le colline monferrine di Castelletto e Quargnento.
Le immagini esposte, circa quaranta, sono raccolte in quindici pannelli e intendono trasmettere, come affermano gli autori, “ciò che rimane negli occhi, nei cuori, nelle menti della gente”. L’esposizione non ha intenti esaustivi o manieristici: le fotografie, infatti, sono scatti autentici, privi di ritocchi o manipolazioni artistiche. La raccolta si focalizza sulla memoria collettiva dei sopravvissuti, ricordi che nessuna immagine può completamente racchiudere. Al centro della mostra c’è la natura cruda e non mediata degli scatti: frammenti di un tempo in cui gli smartphone non erano diffusi e le macchine fotografiche casalinghe si attivarono solo dopo l’evento. Questo approccio rende gli scatti un tesoro di memorie indelebili.
La mostra è suddivisa in cinque sezioni, ciascuna rappresentativa di un momento dell’alluvione e del suo impatto.
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La prima sezione è dedicata alla storia antica del Tanaro e della Piana, con uno sguardo alle genti che vi abitano. Gli autori riflettono su come gli uomini abbiano interpretato i “segni dei tempi” in attesa dell’evento catastrofico che stava per abbattersi su di loro.
La seconda parte è il cuore della catastrofe: “Arriva l’acqua del Tanaro, inaspettata, violenta, densa e profonda”. Qui le immagini mostrano il fiume che travolge San Michele, distruggendo vite e speranze. Le fotografie documentano la misura dell’acqua sulle facciate delle case, l’urgenza di salvare qualche bene e il tempo sospeso che segna l’attesa di un ritorno alla normalità.
Nella terza sezione, l’acqua si ritira lentamente, lasciando i segni tangibili della devastazione. Emerge il senso di perdita, ma anche il coraggio dei residenti, pronti a rimboccarsi le maniche per ripartire, anche se il pianto è solo rimandato. Le immagini riflettono questo momento, l’impegno a reagire senza sosta.
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La quarta parte della mostra è dedicata alla solidarietà. Volti di persone accorse da tutta Italia ritraggono la fraternità di chi ha scelto di aiutare, senza chiedere nulla in cambio. “Un esercito di generosità disinteressata” è quello che emerge dagli scatti, con i volontari che portano sostegno, sorrisi e braccia per la Piana devastata.
La mostra si conclude con la sezione dedicata alla ricostruzione. Gli scatti ritraggono il lavoro instancabile degli abitanti di San Michele, determinati a rinascere. Il percorso visivo termina dunque con un messaggio di speranza, evidenziando la forza e la resilienza della comunità.
“Il Tuono e la Piana” non offre fotografie professionali né curate per una perfezione estetica. La mostra è un progetto di memoria collettiva, un viaggio attraverso immagini che, nella loro semplicità, rappresentano un patrimonio indelebile della comunità di San Michele. Gli scatti imperfetti sono lo specchio della realtà e delle difficoltà vissute, elementi che rendono la mostra un’occasione di riflessione e di ricordo.