Diagnosi precoce della Scrapie: riconoscimento mondiale per il Piemonte
Un team di ricerca dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale ha sviluppato un metodo diagnostico non invasivo, premiato al convegno “Prion 2024” in Cina
TORINO – Un team di ricerca dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta (Izsplv) ha fatto una scoperta di grande importanza nella diagnosi precoce della Scrapie. La grave patologia prionica che affligge pecore e capre. Lo studio è stato premiato come terzo miglior lavoro scientifico al Convegno internazionale “Prion 2024”, svoltosi a Nanchang in Cina.
Scrapie, diagnosi precoce e non invasiva grazie al latte
La scoperta, realizzata dai laboratori di Neurobiologia Sperimentale e Proteomica e diagnostica Tse dell’Izsplv, si basa sull’impiego della tecnica Rt-QuIC (Real-Time Quaking-Induced Conversion). Tecnica che amplifica la proteina prionica patologica (PrPSc) direttamente nel latte.
Questa metodologia rappresenta una svolta, poiché consente una diagnosi preclinica, non invasiva e ad alta sensibilità della Scrapie. Come? Utilizzando una matrice biologica come il latte per rilevare l’infezione in modo tempestivo.
Impatto sulla gestione delle encefalopatie prioniche
Il lavoro è un passo significativo per la diagnosi delle encefalopatie spongiformi trasmissibili (Tse), malattie che rappresentano un rischio per gli allevamenti e la sicurezza animale. Un protocollo di diagnosi precoce come quello sviluppato dall’Izsplv può avere un impatto importante sulla gestione e prevenzione della Scrapie e di altre malattie prioniche. Fornendo uno strumento efficace per monitorare la diffusione nei greggi e garantire la salute degli allevamenti.
Riconoscimento internazionale
Il lavoro, intitolato “Detection of Pathological Prion Protein in Milk Samples from Scrapie Naturally Infected Sheep by Real-Time Quaking-Induced Conversion assay”, è stato presentato sotto forma di poster scientifico da Alessandra Favole. Con la collaborazione di Maria Mazza e sotto la supervisione di Pierluigi Acutis, responsabile del progetto di ricerca finalizzata.
La comunità scientifica internazionale ha accolto con grande interesse questo studio, considerandolo tra i contributi più rilevanti del convegno “Prion 2024”.