Il Tar accoglie la richiesta della Regione: sì a caccia a coturnice, fagiano di monte e moretta
L’assessore Bongioanni: «Soddisfazione per una decisione tempestiva che va incontro al mondo venatorio»
TORINO – Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte ha emesso un’ordinanza che dà il via libera alla cacciadi tre specie precedentemente bloccate nel calendario venatorio regionale: la coturnice, il fagiano di monte e la moretta. A rimanere sotto divieto è invece la pernice bianca, per la quale il Tar ha accolto la richiesta di sospensiva avanzata dalle associazioni ambientaliste. La decisione è stata presa con ordinanza n. 430 del 6 novembre 2024.
Le disposizioni del Tar Piemonte
Il pronunciamento del Tar permette alla Regione Piemonte di procedere con la riapertura della caccia alla coturnice e al fagiano di monte, due specie di fauna alpina, in linea con le disposizioni del calendario venatorio 2024-25. Per quanto riguarda la moretta, la caccia potrà riprendere senza necessità di ulteriori atti amministrativi. L’ordinanza respinge quindi, per tre specie su quattro, il ricorso delle associazioni ambientaliste volto a bloccare l’attività venatoria.
L’assessore Bongioanni: “Decisione tempestiva”
Soddisfatto il commento dell’assessore regionale al Commercio, Agricoltura e Cibo, Paolo Bongioanni, che ha espresso apprezzamento per la rapidità con cui il Tar ha gestito la questione. «Ringrazio il Tar per aver esaminato in tempi celeri la questione e per aver assunto una decisione che ci dà ampiamente ragione e restituisce ai cacciatori la possibilità di cacciare specie sulle quali la posizione regionale era stata più che motivata», ha dichiarato Bongioanni.
Le motivazioni del Tar
Nella sua decisione, il Tar ha spiegato di aver trovato fondamento nelle argomentazioni della Regione. Per le specie coturnice e fagiano di monte, la corte ha riscontrato conformità con le indicazioni dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), ritenendo infondate le critiche secondo cui la Regione si sarebbe discostata immotivatamente dal parere dell’ente. Per la moretta, inoltre, il Tar ha giudicato “adeguato” il motivo con cui la Regione ha deciso di non seguire pienamente le indicazioni dell’Ispra, offrendo spiegazioni ritenute sufficienti a giustificare la riapertura della caccia.
Il calendario venatorio prosegue
La decisione del Tar consente quindi alla Regione Piemonte di mantenere attive le disposizioni del calendario venatorio 2024-25 per tutte le altre specie, con le modalità già stabilite. La scelta del tribunale costituisce una conferma delle valutazioni regionali e rappresenta un segnale di apertura verso il mondo venatorio, accolto con soddisfazione dall’amministrazione e dai cacciatori piemontesi.