«Se il casello non funziona perchè io devo pagare (di più)?»
La disavventura di una nostra lettrice, che lamenta disservizi che si sommano ai disagi di chiusure e cantieri
«Recatami presso l’unica pista di uscita quel giorno, pago la tratta ma oltre a non ricevere il resto il sistema va in tilt e mi impedisce di uscire. L’addetto che risponde alla chiamata invia perciò una collega che mi dice che questa situazione spesso succede a causa del fatto che le monete si incastrano nel cassettino del pagamento; mi invita perciò ad inserirne altre, così, magari, si sblocca. Al mio rifiuto, mi chiede una penna con la quale tenta magicamente di sbloccare il marchingegno. Poi si arrende e mi emette uno scontrino di mancato pagamento. Chiedo delucidazioni, siccome io ho pagato, ma mi viene risposto, “non si preoccupi tutto a posto può andare, lo scontrino è solo un pro forma”.» racconta Elisa.
Tutto risolto? Decisamente no.
«Sullo stesso scontrino sono inoltre indicate le modalità per accedere al sito internet della Satap gestore della tratta, per verificare se avessi addebiti nei confronti della mia autovettura. Ebbene ho controllato più volte nelle settimane successive ma nulla. Oggi (nei giorni scorsi ndr) mi vedo recapitare a casa una richiesta di pagamento con bollettino postale per un importo pressoché triplicato al quale debbo aggiungere le spese del bollettino stesso. Oltre al danno della enorme perdita di tempo anche la beffa di dover pagare a questo punto per ben 4 volte la tratta percorsa a causa di un disservizio e dell’incompetenza di chi era in servizio il giorno 18 settembre alle ore 9.44 che mi ha evidentemente presa in giro oppure aveva poca voglia di fare il suo lavoro correttamente. Dimenticavo, nel viaggio di ritorno al casello di Casale Sud non mi viene erogato il resto di dieci centesimi! Si tratta di cifre irrisorie, ma anche di complicazioni e vere e proprio vessazioni da parte di un servizio che ormai da anni calpesta i diritti dei cittadini».