Casale, caso Marco Armani. L’Ordine: «Non è un commercialista»
L'ente di categoria interviene: «Non aveva alcun titolo abilitativo, non ha mai sostenuto l'esame di stato»
CASALE – Il “Caso Marco Armani“, legato all’irreperibilità del professionista casalese che ormai da giorni anima le conversazioni dei monferrini, si arricchisce di un nuovo e decisamente rilevante tassello.
«Marco Armani non è un commercialista iscritto all’Ordine. Non aveva alcun titolo abilitativo all’esercizio della professione, non ha mai sostenuto l’esame di stato». A rivelarcelo è stato direttamente l’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Vercelli (che comprende anche il Casalese).
Il ruolo di Armani
Effettivamente, il sito dello Studio Armani propone servizi di consulenza aziendale, fiscale e tributaria, di gestione della contabilità, dei libri contabili… ma non menziona mai la qualifica di commercialista del suo titolare. Una qualifica che quindi lui formalmente non avrebbe mai millantato, ma che probabilmente in tanti – e noi per primi – abbiamo data per scontata.
Il fatto che Marco Armani non sia commercialista, tuttavia, non lo espone automaticamente a ipotesi di comportamento contra-legem. Verosimilmente agiva come consulente fiscale e si appoggiava ad enti terzi – fuori dal suo studio campeggia la targa Caf Ugl – per la produzione di atti.
Solo silenzio
Ai numeri aziendali e a quello personale del professionista non risponde nessuno. Al citofono dello studio anche. Sulla vetrata d’ingresso, in via Cavour, è presente una nota che comunica l’esistenza di una segreteria telefonica attraverso la quale poter prendere appuntamento: segreteria che, nei fatti, non esiste.
Le conseguenze e i consigli
Sulla vicenda abbiamo interpellato il sindaco Emanuele Capra, già aggiornato delle ansie dei concittadini. «Consiglio loro di rivolgersi per tempo a un altro professionista o a un altro Caf, per evitare le conseguenze». Già, per esempio nel caso della dichiarazione dei redditi, il cui termine di presentazione scade oggi, quali sarebbero le conseguenze in caso di mancato invio?
Lo abbiamo chiesto all’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili. Ci sono 90 giorni per presentarla in forma “tardiva” e in questo caso, al netto di dover ovviamente pagare la prestazione professionale del nuovo commercialista o del Caf, sono nulle. «L’importante è non superare il termine, e non arrivare alla fattispecie di dichiarazione “omessa”».