Domenica cambia l’ora: le lancette tornano indietro
Fra sabato 26 e domenica 27, per la precisione alle 3 del mattino, "guadagneremo" sessanta minuti in più di sonno. E non solo
ALESSANDRIA – Tutto pronto per il ritorno all’ora solare: nella notte fra sabato 26 e domenica 27, per la precisione alle 3 del mattino, dovremo spostare le lancette – frase sempre più metaforica in un mondo dove lo scorrere del tempo è scandito da apparecchiature digitali – indietro nuovamente alle 2, guadagnando così un’ora in più di sonno.
Con il passaggio all’ora solare, potremo disporre di sessanta minuti di luce in più al mattino. Che compenseranno l’accorciarsi delle giornate e l’anticipo del calare del buio tipico dell’autunno e dell’inverno. In primavera, più precisamente nella notte tra il 29 e il 3o marzo 2025, si compirà il percorso inverso. E, col ritorno dell’ora legale, le lancette dovranno essere spostate un’ora in avanti.
La storia dell’ora legale
Come i lettori più attenti avranno notato, il paragrafo precedente è un deliberato riciclo di quello degli scorsi anni, con le date appositamente modificate: dal momento però che domani si potrà dormire sessanta minuti in più e recuperare il tempo speso leggendo questo articolo, ecco alcune curiosità sull’ora legale. La sua adozione per la prima volta nel nostro paese avvenne nel 1916, durante la Prima guerra mondiale. Abolita quattro anni dopo, venne ripristinata con lo stesso scopo, ma a fasi alterne, durante la Seconda guerra mondiale.
L’introduzione ufficiale del cambio dell’ora in Europa risale al 1966 e da allora la maggior parte dei paesi del continente – ad eccezione di Russia, Islanda e Bielorussia – ha aderito a questa pratica. Nonostante comporti la perdita di un’ora di sonno, anche se sarebbe più corretto dire ‘il trasferimento’ visto che poi a ottobre si dorme come detto sessanta minuti in più, il passaggio permette di beneficiare di molta più luce durante la serata. Nel 1996, l’Unione europea adottò un’unica legislazione a riguardo, uniformando le prassi di tutti gli stati membri, in cui tutt’oggi è prevista tra l’ultima domenica di marzo e l’ultima domenica di ottobre.
La polemica continua
Nell’articolo dello scorso anno potete leggere un riassunto della ‘lotta’ per abolire l’ora legale, con una polemica che va ancora avanti. L’abolizione dei cambi di orario nell’Unione europea è infatti ancora oggetto di dibattito e di decisioni politiche. L’Unione europea sta infatti valutando se abolire il cambio fra ora solare e ora legale; si tratta di scegliere se tenere costantemente l’ora solare, come desidererebbero alcuni Paesi del Nord Europa, oppure l’ora legale, come desidererebbero alcuni Paesi del Sud Europa, oppure ancora una media fra le due, per cui ad esempio l’ora dell’Europa centrale diventerebbe UTC +1.30, una decisione che porterebbe conseguenze psicologiche nefaste su tutti gli appassionati di basket Nba.
Le varie commissioni coinvolte hanno per ora redatto una direttiva provvisoria, che rinviava all’anno 2021 la scelta sull’orario per i singoli stati; come è facile intuire, quattro anni dopo non c’è ancora una soluzione definitiva. La direttiva è stata votata ed approvata dal Parlamento europeo il 26 marzo 2019 ma per diventare direttiva europea deve essere valutata ed approvata anche dal Consiglio: a quel punto gli stati membri dovrebbero recepirla con leggi proprie e potrebbe entrare così in vigore.
I consigli degli esperti
Come già fatto gli scorsi anni, gli esperti danno consigli tanto ovvi quanto tutto sommato innocui: già da un paio di settimane avremmo dovuto incominciare ad anticipare i momenti del sonno e del risveglio per consentire al nostro fisico di adattarsi gradualmente al nuovo ritmo circadiano, ma possiamo comunque aiutare la nostra mente evitando la sera i cibi ricchi di sodio e le bevande con eccitanti o i cibi molto salati ai quali preferire rispettivamente tisane rilassanti e snack dolci.
C’è comunque anche una frangia di dottori che, dovendo scegliere, preferirebbe vivere in un’ora solare perenne che quantomeno dovrebbe essere quella con cui il nostro organismo si è evoluto nel corso degli anni.