Ravetti (Pd): “Nessuna garanzia sulla Casa Salute di Castelnuovo Scrivia”
Il vicepresidente del Consiglio regionale esprime preoccupazione per la situazione della struttura, attiva solo 3 giorni su 5 e con i lavori di ristrutturazione fermi
CASTELNUOVO SCRIVIA – La Casa della Salute di Castelnuovo Scrivia, che serve circa 15.000 abitanti della Bassa Valle Scrivia, resta operativa solo tre giorni a settimana a causa della carenza di personale infermieristico.
A sollevare la questione è stato il vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte, Domenico Ravetti (Pd), durante un Question Time. Ravetti ha espresso preoccupazione per la mancanza di certezze sia sulla ripresa dell’apertura completa della struttura che sul completamento dei lavori di ristrutturazione.
Ravetti: “Razionalizzazione senza tempi certi”
Secondo Ravetti, “la risposta ricevuta ha giustificato la riduzione delle attività con la necessità di una razionalizzazione imposta dalla carenza di personale. Senza fornire alcuna tempistica per le nuove assunzioni di infermieri. Questo vuoto informativo lascia in sospeso la possibilità di un ritorno alla piena operatività della Casa della Salute, che prima garantiva i suoi servizi specialistici per 5 giorni alla settimana“.
Lavori di ristrutturazione bloccati
Oltre al problema del personale, anche i lavori di ristrutturazione sono al centro della preoccupazione. Ravetti ha spiegato che, “nonostante il Direttore di Distretto abbia fatto richiesta di finanziamenti al Fondo di Sviluppo e Coesione, non ci sono certezze sui tempi. O sull’ottenimento delle risorse necessarie per completare i lavori”.
Critiche alla gestione regionale
L’esponente ‘dem’ ha criticato duramente la Regione. Accusando la Giunta di non essere in grado di garantire il funzionamento delle strutture sanitarie esistenti, nonostante le promesse di costruire nuovi ospedali all’avanguardia. Ha inoltre sottolineato come la pandemia di Covid-19 non abbia portato a un rafforzamento delle politiche sanitarie territoriali in Piemonte. “Ma piuttosto a un loro progressivo indebolimento, con conseguenze dirette sulla popolazione”.
“Questo è il mondo in cui i pazienti alessandrini e piemontesi sono costretti a vivere”, ha concluso. “In netto contrasto con le promesse dell’assessore Riboldi, che parla di strutture all’avanguardia ma che non rispecchiano la realtà attuale del territorio”.