Alessandria: il sangue è contaminato dai Pfas. C’è anche l’Adv: le reazioni
ALESSANDRIA - Il sangue delle persone della Fraschetta che lo scorso maggio si sono sottoposte volontariamente agli esami del sangue (il…
ALESSANDRIA – Tirano venti inquinati, e continuano a soffiare soprattutto su Spinetta Marengo e Montecastello.
Lo dicono i dati Arpa, l’Agenzia per la tutela dell’Ambiente che, recentemente, ha inviato agli enti i risultati dei monitoraggi effettuati nel mese di giugno e luglio 2024.
Dunque, nell’aria continuano ad essere presenti i Pfas, le pericolose sostanze chimiche persistenti nell’ambiente, negli alimenti e nel corpo umano alcune delle quali sono altamente tossiche, altre cancerogene. Oltre a cC6O4 e Adv spunta il Pfoa (che ricordiamo essere un cancerogeno).
Il punto più critico risulta essere via Genova, a Spinetta Marengo. A Montecastello permane la presenza del cC6O4.
Il cC6O4, Pfas di nuova generazione, seppur con concentrazioni lievemente inferiori rispetto ai mesi precedenti, è stato riscontrato nonostante in quel periodo la produzione all’interno del polo chimico fosse ferma per lo stop temporaneo imposto dalla Provincia (produzione poi ripresa nel periodo tra fine luglio e inizio agosto).
I livelli maggiori di cC6O4, variabili in un range da 0,476 a 1,534 nanogrammi per metro cubo, sono stati riscontrati presso la stazione di monitoraggio di via Genova. Sempre nella zona centrale di Spinetta viene anche convalidata la presenza costante di ADV, la cui sommatoria è tra 0,075 e 0,842 nanogrammi per metro cubo.
A Montecastello, i dati confermano la presenza di cC6O4 nel Pm10, già riscontrata lo scorso maggio, con concentrazioni variabili tra 0,019 a 0,036 nanogrammi per metro cubo (numeri inferiori a quelli di via Genova a Spinetta, ma il paese si trova a una decina di chilometri dal sobborgo).
Nei due mesi presi in esame, non è stata riscontrata, invece, positività per il cC6O4 sul Pm10 nell’area dell’Istituto Volta, ad Alessandria.
Come detto, per la prima volta dall’inizio del monitoraggio mensile tramite PM10, presso la stazione di monitoraggio di via Genova è emersa una positività per il Pfoa, con concentrazioni tra 0,006 e 0,008 nanogrammi per metro cubo.
Questi dati cosa ci dicono?
Per Arpa, Dipartimento di Alessandria, i risultati misurati durante il periodo di sospensione della produzione e dell’utilizzo del tensioattivo (il cC6O4) inducono a considerare che, oltre al contributo diretto delle sorgenti emissive attive nel sito, entrano in gioco una complessità di altri fattori anche connessi con i fenomeni di trasporto, conservazione e ricaduta degli inquinanti attraverso il particolato atmosferico, che potranno essere meglio approfonditi nella prosecuzione del biomonitoraggio.
Cosa intende l’agenzia? Forse le famigerate discariche? Al momento non è dato sapere.
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La presenza di queste sostanze nell’aria sono preoccupanti. Nonostante i pericoli che corre chi ne è potenzialmente esposto, esistono ancora vuoti normativi che ne regolamentano la presenza.
La scorsa settimana, durante l’incontro del Comitato dei sindaci del distretto Alessandria – Valenza (Asl Al), si è parlato anche di questo.
Alla presenza del presidente della Provincia, Luigi Benzi, di Arpa e Asl Al, è stato il sindaco di Montecastello Gianluca Penna, a sollevare la questione. Ovvero, dopo che questi Pfas vengono trovati nell’aria, cosa si fa?
Greenpeace: nell'acqua di una fontanella di Alessandria mix di Pfas
ALESSANDRIA - Due dati preoccupanti sono emersi ieri sera, venerdì, durante l'incontro organizzato da Greenpeace e dal Comitato StopSolvay. Le…
Sul punto, i sindaci (all’unanimità) hanno deciso di preparare un documento da presentare in Regione Piemonte col quale chiederanno che gli amministratori regionali si attivino attraverso i vari canali, anche nazionali, per porre una regolamentazione.
La Regione potrebbe anche confrontarsi anche con l’Istituto Superiore di Sanità per capire quali siano i valori precauzionali riferiti a queste sostanze. E poi agire.