Solero: il marito accoltella a morte la moglie
SOLERO – Solero che finisce sulla cronaca nazionale non è cosa da tutti i giorni. “Che ricordi io, è la prima volta” dice il sindaco Andrea Toniato. E’ stato fra i primi, stamani, ad arrivare in via Cavoli dove un uomo di 61 anni, Giovanni Salamone, aveva ucciso la moglie 53enne Patrizia Russo, a colpi di coltello (quanti non è ancora dato a sapere) e poi ha telefonato ai carabinieri per costituirsi.
I militari, giunti in nella casetta rosa a un piano, hanno trovato quel che s’immaginavano. Un corpo senza vita e un uomo che li stava attendendo. Le cause del delitto non sono note. Certo è che, stando alle testimonianze raccolte in questa mattinata di pioggia sottile, “nulla lasciava presagire”, che poi è la frase che spesso si ascolta in circostanze del genere.
La coppia (che ha due figli) era da poco rientrata a Solero dall’Agrigentino. In Sicilia possiedono uliveti che necessitano di cure. Si va giù per la campagna dell’olio, si torna in Piemonte perché qui c’è il lavoro che chiama. Patrizia Russo faceva l’insegnante di sostegno nella scuola media del paese. L’attendevano in classe, stamani. Immaginiamo che ai ragazzi sarà stato raccontato che la vita riserva sorprese, anche quando “nulla lascia presagire”.
E immaginiamo pure che “nulla presagissero” anche i figli, lei che studia veterinaria a Padova, lui che è “assistente di cattedra” in Spagna. Li si vedeva molto di rado a Solero, paese in cui – raccontano – Patrizia si era integrata benissimo. La descrivono “solare ed espansiva”. Frequentava la parrocchia, come conferma don Mario Bianchi, anch’egli arrivato in via Cavoli, dove i carabinieri hanno transennato la zona, la Scientifica svolge il proprio compito, il magistrato idem. E il maggiore Davide Sessa, comandante della Compagnia di Alessandria, descrive per sommi capi l’accaduto, senza soffermarsi sui dettagli, che andrebbero bene giusto a soddisfare l’inutile morbosità di chi cerca scalpore.
E’ una mattina di pioggia e di cielo cupo. Il clima d’autunno offusca il rosa pastello di una casetta al cui interno ti immagineresti, così a sensazione, persone felici.