Il mio nome è Claude
Il chatbot Claude è una valida alternativa ChatGPT per il linguaggio che genera, i formati che elabora e l’attenzione che dedica ai pregiudizi
Chi ha provato ChatGPT, nella sua versione gratuita, si sarà accorto che risponde sempre in modo entusiasta abbondando di punti esclamativi. I modelli linguistici più avanzati come 4o ed o1 hanno fatto qualche passo avanti, ma solo sviluppando un proprio GPT si possono ottenere testi che emulano in modo più sofisticato, e quindi realistico, il testo realizzato se non da una buona penna, da un bravo compilatore.
Come alternativa a ChatGPT, anche solo per questo primo motivo merita di essere provato Claude.ai che, con i suoi modelli linguistici, è arrivato buon ultimo in Europa, ma dimostra doti comunicative sorprendenti.
Artefatti e contrasto agli stereotipi
Le altre ragioni per testarlo sono gli Artefatti e la cura che dimostra nei confronti di un utilizzo dell’Intelligenza Artificiale spesso viziata da stereotipi, da pregiudizi con cui tratta connotazioni di genere ed etniche.
Un risvolto della funzionalità che si chiama Artefatti è una sbalorditiva capacità di convertire i formati: mettetelo alla prova ed allegate al chatbot di Claude un grafico e chiedetegli di spiegarvelo e di restituirvi la tabella dei dati originali dai quali il grafico è stato realizzato. Come si diceva, provare per credere.
Infine gli stereotipi. ChatGPT produce immagini che, quando rappresentano esseri umani, spesso lo raffigurano con fattezze affette da luoghi comuni, a volte davvero inopportuni. Chiedere a Claude di scrivere un prompt adeguato ed usare, ad esempio, Ideogram.ai per generare l’immagine è una alternativa efficace e di buon gusto. Non esiste una Intelligenza Artificiale, ve ne sono molte, ciascuna con particolarità tutte da scoprire.