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TORINO – Il clima di fiducia delle imprese piemontesi per il quarto trimestre del 2024, secondo l’indagine trimestrale di Unione Industriali Torino e Confindustria Piemonte, evidenzia preoccupazioni crescenti a causa della complessa situazione geopolitica ed economica internazionale. Le aspettative delle oltre 1.340 aziende manifatturiere e dei servizi partecipanti si mantengono prudenti, in linea con i segnali di rallentamento già registrati a giugno.
Gli indicatori relativi alla produzione e agli ordini confermano un trend negativo. Il saldo tra ottimisti e pessimisti sulla produzione è sceso a -1,9% rispetto a -0,1% registrato a giugno. Anche le attese sugli ordini si attestano su valori negativi, con un saldo del -5,5%, in calo di quasi quattro punti percentuali rispetto alla rilevazione precedente. Il calo delle esportazioni, con un saldo del -8,8%, aggrava ulteriormente la situazione delle imprese, soprattutto di quelle di grandi dimensioni, annullando il divario positivo che in passato caratterizzava le imprese maggiori rispetto a quelle più piccole.
Il dato complessivo del clima di fiducia delle imprese piemontesi mostra un forte contrasto tra i settori. Mentre il comparto manifatturiero appare in difficoltà, con l’aumento del ricorso alla cassa integrazione e previsioni negative per la produzione, il settore terziario continua a crescere. Le aziende che operano nei servizi, specialmente nei comparti Ict e dei servizi alle imprese, registrano aspettative positive. Al contrario, settori come il commercio, il turismo e i trasporti esprimono attese sfavorevoli, a causa delle incertezze internazionali e delle difficoltà strutturali.
Nonostante la cautela generale, le imprese piemontesi continuano a mantenere gli investimenti programmati, pur rimandando eventuali investimenti aggiuntivi. I timori per una crescita dei costi energetici e delle materie prime restano elevati, un elemento che contribuisce a frenare ulteriormente l’espansione delle attività produttive. A livello territoriale, i maggiori problemi si riscontrano nelle province di Biella e Vercelli, dove i saldi ottimisti-pessimisti sono tra i più negativi, mentre le attese sono più positive nella provincia di Cuneo e nel Canavese.
A livello settoriale, il manifatturiero registra un calo generalizzato, con settori come il tessile-abbigliamento (-32,2%) e l’automotive (-33,9%) particolarmente colpiti. Al contrario, comparti come l’alimentare (+21,6%) e l’edilizia (+7,3%) continuano a esprimere attese positive. Nel settore dei servizi, il clima di fiducia rimane stabile, con un saldo positivo del +13,8% per i livelli di attività e del +12,6% per l’occupazione.
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