Valenza, tentativo di rapina al laboratorio orafo: due arrestati
L'episodio risale a fine agosto. I malintenzionati, parte di una banda di quattro elementi, erano in "trasferta" da Crotone
VALENZA – È in corso ad Alessandria, al Comando Provinciale dei Carabinieri, la conferenza in cui sono rivelati i dettagli circa l’arresto di due esponenti di una banda di rapinatori.
L’episodio è un fallito tentativo di rapina di un laboratorio orafo di Valenza in via Martiri di Lero, avvenuto giovedì 29 agosto, da parte di una banda di quattro rapinatori provenienti dalla provincia di Crotone.
I particolari dell’operazione sono stati resi noti dal maggiore Davide Sessa, comandante della Compagnia di Alessandria, e dal comandante della Stazione carabinieri di Valenza Cosimo Cicero.
Poco prima di mezzogiorno, travisati e armati di pistola, i rapinatori hanno cercato di entrare nel laboratorio utilizzando uno stratagemma: uno di loro ha finto la consegna di un pacco, inducendo le dipendenti ad aprire le porte. Tuttavia, l’attenzione delle impiegate si è subito spostata sugli altri tre complici, pronti a forzare l’accesso.
Nonostante il tentativo di ingresso, le dipendenti sono riuscite a bloccare l’entrata e a dare l’allarme al 112. I Carabinieri, attivando il piano antirapina della Compagnia di Alessandria, hanno rapidamente intercettato i rapinatori in fuga. Dopo un breve inseguimento, i quattro hanno abbandonato l’auto, risultata poi rubata, e si sono separati nel tentativo di fuggire a piedi.
Due dei fuggitivi, un 23enne e un 34enne della provincia di Crotone, sono stati arrestati: uno catturato in via Pio La Torre e l’altro nascosto tra la vegetazione, dove aveva tentato di cambiare i vestiti con abiti rubati da uno stenditoio. A bordo del veicolo abbandonato, i Carabinieri hanno trovato una maschera di carnevale usata durante l’assalto e il pacco utilizzato per simulare la consegna.
A seguito della convalida dell’arresto da parte del G.I.P. del Tribunale di Alessandria, i due uomini sono stati posti agli arresti domiciliari con l’accusa di tentata rapina pluriaggravata. Durante le perquisizioni, sono state trovate anche le chiavi di un’altra auto, presumibilmente destinata a essere utilizzata per la fuga finale.
I complici in fuga
Le indagini continuano per individuare i due complici ancora in fuga, probabilmente a bordo di una terza vettura, e per scoprire eventuali basisti che potrebbero aver fornito supporto logistico alla banda, dato che il colpo sembra essere stato frutto di un’attenta pianificazione piuttosto che di un’azione improvvisata.