Trasporti e dolori, vertice tra assessori per l’Acqui-Genova
Lunedì mattina a Ovada
OVADA – Saranno a Ovada lunedì 30 settembre gli assessori regionali ai Trasporti di Piemonte e Liguria. Al centro della discussione lo scenario attorno all’Acqui – Genova, la linea ferroviaria cruciale per Acquese, Ovadese e Valle Stura che nell’ultimo anno ha fatto segnare un ulteriore scadimento nel servizio offerto agli utenti. Il ricordo va necessariamente alla vicina estate e ai problemi generati dai lavori di manutenzione straordinaria. Il mese di luglio passerà alla storia per il suo record di inefficienza. Ma la quotidianità di chi viaggia è legata a ritardi e disservizi.
Augusto Sartori per la Liguria, ad una delle sue ultime uscite nel ruolo di assessore ai Trasporti, e Marco Gabusi per il Piemonte dovranno discutere di questa situazione. A promuovere il vertice il comune di Ovada che negli ultimi mesi ha provato a tessere le fila dell’azione istituzionale avanzata per arrivare a qualche miglioramento. Momento culminante l’Ordine del Giorno approvato nel mese di luglio da tutti i consigli comunali di città e paesi che gravitano attorno alla linea. Il paradosso è che l’incontro andrà in scena nei giorni in cui idealmente la vecchia linea Genova-Ovada-Acqui-Asti raggiunge 130 anni di vita.
Certezze e problemi
I trasporti sono un tema cruciale per il futuro delle aree toccate dalle infrastrutture – «Non possiamo avere le linee ferroviarie dei tempi di Saracco». Così il sindaco di Ovada, Gianfranco Comaschi ha sintetizzato la situazione che ha preso in mano dopo la nomina a primo cittadino. Dal canto loro i pendolari hanno subito le conseguenze delle limitazioni in atto nei mesi di luglio e agosto per i lavori di manutenzione e guardano al prossimo futuro contraddistinto dai lavori per il superamento della frana di Mele. «Chi viaggia – sintetizza lo stato d’animo Alessandra Rapetti, membro del Comitato Valli Stura e Orba – è abituato a non attendersi nulla. Se ci saranno miglioramenti li segnaleremo».
L’indice di affidabilità indica l’Acqui-Genova come la peggior direttiva della Liguria. Nel 2023 il valore oltre 2.3 ha dato diritto ai rimborsi previsti dalla Regione per otto mesi consecutivi. Il disastro del mese di luglio è quantificato con il terrificante 11.3 fatto registrare dopo ritardi e problemi di ogni tipo. Molti utenti, non avendo certezze sulla possibilità di arrivare al lavoro in tempo utile hanno scelto di non fare l’abbonamento e organizzarsi con mezzi propri.
«Il binario unico – ripete Fabio Ottonello, presidente del Comitato – è l’elemento che determina la drastica differenza di qualità tra l’Acqui-Genova e le altre linee. Se c’è un problema con un treno, la soluzione è molto più farraginosa rispetto alle linee metropolitane».
In fase di definizione delle opere da completare con le risorse Pnrr, Rfi ha chiuso a ogni ipotesi di estensione dei tratti a doppio binario. La decisione è stata oggetto di tensioni coi sindaci, che hanno puntato il regolamento stilato dalla stessa Rfi come forma di autotutela. Nel frattempo, per coprire i 48 km tra Acqui e Genova un pendolare impiega 82 minuti.