Ospedale, un vertice per sbloccare l’accesso dei mezzi del 118
Dopo la visita dell'assessore Riboldi
OVADA – Si torna a parlare della questione più annosa legata all’attuale gestione dell’Ospedale Civile di Ovada: gli accessi al Pronto Soccorso dei mezzi del 118. A citare la questione è stato l’assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi, in visita in via Ruffini qualche giorno fa. «Sulla struttura di Ovada – ha spiegato l’ex sindaco di Casale Monferrato – è stato fatto un investimento importante per l’area dell’emergenza. Non è possibile pensare che un’operazione di questo genere non porti a una valorizzazione successiva».
Riboldi ha preso visione dell’ospedale accompagnato da Paola Varese, primario di medicina dell’ospedale cittadino, Gianfranco Comaschi, sindaco della città, e Angelo Priolo, consigliere di minoranza con “Prima Ovada”. I reparti di Medicina, Fisiatria gli altri due focus alla prima tappa di un tour che porterà Riboldi a conoscere da vicino varie strutture sanitarie della Regione. «L’impossibilità di accedere all’area dell’emergenza – ha spiegato Riboldi – mi viene segnata come uno dei motivi di sofferenza del territorio. Ci riuniremo a breve con i vertici sanitari e del 118 per valutare ogni ipotesi migliorativa».
Posizioni contrapposte
I mezzi del 118 non accedono all’interno dell’area di emergenza dell’Ospedale. Quest’ultima sarà riorganizzata grazie all’investimento da 4.3 milioni di euro sbloccato per l’Asl attraverso il Pnrr. Di recente anche il direttore generale di Asl Al, Luigi Vercellino, ha visitato la più piccola struttura della Provincia di Alessandria.
Prima del tour in ospedale, Riboldi ha incontrato il sindaco di Ovada, Gianfranco Comaschi e ha pranzato con padre Ugo Barani, presidente dell’Osservatorio Attivo da anni in prima linea sulla battaglia sanitaria cittadina. Nel corso della sua visita in ospedale sono stati mostrati i progetti innovativi e sperimentali sviluppati in questi anni per migliorare la qualità della degenza e ampliare l’assistenza offerta ai pazienti.
Sullo sfondo l’attuale scenario della sanità provinciale. «Non è più pensabile – ha chiarito l’assessore – avere un ospedale generalista in ogni città. Per questo ogni struttura dovrà andare incontro a una specializzazione». L’ipotesi formulata è quella di una nuova impostazione del Pronto Soccorso stesso, passo d’ingresso in un percorso di cure e prevenzione rivolto in particolare alla fetta della popolazione che affronta il rischio del riacutizzarsi delle cronicità tipiche dell’età avanzata. La storia dell’Ospedale Civile di Ovada è fortemente improntata all’Oncologia ed in questo senso potrebbe svilupparsi questo indirizzo.