Formazione per aspiranti tutor di minori stranieri non accompagnati
La nuova edizione si terrà al Campus Luigi Einaudi di Torino. L'assessore Cazzulo: "Promuovere la cultura dell'accoglienza"
TORINO – Sabato 21 settembre, al Campus Luigi Einaudi di Torino, partirà l’11ª edizione del Corso di formazione per aspiranti tutor volontari di minori stranieri non accompagnati. L’iter, articolato in sei lezioni, ha l’obiettivo di formare volontari che possano offrire supporto e rappresentanza legale.
Questi minori, provenienti da Paesi al di fuori dell’Ue o apolidi, si trovano in Italia senza l’assistenza di genitori o tutori legali. Rendendo essenziale l’intervento di figure volontarie che possano guidarli nel loro percorso di integrazione e crescita nel nostro Paese.
Il ruolo del tutor volontario
Diventare tutor di un minore straniero non accompagnato significa assumere un ruolo di riferimento per un giovane che si trova in una situazione di estrema vulnerabilità. Il tutor rappresenta una figura fondamentale che non solo offre assistenza legale, ma anche un sostegno emotivo e pratico. Facilitando l’integrazione del minore nella società italiana.
Il corso si svilupperà in sei incontri tenuti da esperti del settore e operatori coinvolti nel campo dell’assistenza ai minori migranti. Le lezioni offriranno una preparazione completa per affrontare le sfide legate al ruolo del tutor, concludendosi con un test finale. Per informazioni didattiche, è possibile contattare le referenti Joelle Long e Marika Tigani alle mail joelle.long@unito.it e marika.tigani@unito.it.
Un segnale di solidarietà
L’iniziativa è vista come un passo importante verso la promozione di una cultura dell’accoglienza. L’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Alessandria, Roberta Cazzulo, sottolinea non a caso l’importanza di questo tipo di eventi.
“Nel momento storico e sociale che stiamo attraversando – le sue parole – le forme di partecipazione e le pratiche di solidarietà come quelle legate all’accoglienza e all’aiuto ai minori e ai migranti hanno il merito di promuovere una cultura dell’accoglienza. Rappresentando il segnale di una volontà di politiche inclusive. Oltre a rappresentare un aiuto fondamentale per le persone vulnerabili che ne beneficiano”.