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Mancano una manciata di giorni alla finale della terza edizione del ‘PeM Music Contest’, la competizione musicale per giovani cantautori della provincia di Alessandria. L’appuntamento è per giovedì 12 settembre alle 21.30 al Country Sport Village di Mirabello, che è anche l’organizzatore del contest.
Tra i giovani finalisti c’è il rapper Simone Corda, in arte Mosi, arrivato in finale dopo aver vinto il contest organizzato da Radio Gold con il brano ‘Divinità’. Conosciamolo da vicino.
Simone Corda, in arte Mosi, nasce ad Alessandria nel 2001. Insieme a lui cresce costantemente anche la sua passione per la musica, ascoltando il cantautorato e il rap, disciplina a cui si è avvicinato grazie a Fabri Fibra. Inizia la sua carriera dilettandosi nelle battle di freestyle, dove ottiene buoni risultati. Nell’estate del 2017, comincia il suo processo creativo di scrittura, che sfocerà nella pubblicazione dell’ep ‘Partenza’ nel 2020 e dell’album ‘Ideale’ nel 2022.
Come é arrivato alla finale del ‘PeM Music Contest’?
Grazie alla vittoria del contest organizzato da Radio Gold, che prevedeva come premio proprio l’accesso diretto alla finale del contest di ‘PeM’. Ho vinto con il brano ‘Divinità’, che è anche il singolo che ho registrato poco prima della finale e che uscirà ufficialmente su tutte le piattaforme il giorno prima, l’11 settembre.
Di cosa tratta?
‘Divinità’ è una canzone molto personale, rappresenta quello che sono come individuo, al di là del personaggio artistico. Io, sui social, mi presento come simo_corda45, non uso nemmeno il nome d’arte Mosi perché non voglio creare una distinzione tra la persona e l’artista. Nella canzone racconto questa mia autenticità, che è un po’ il filo conduttore di tutto il mio progetto musicale.
Quali sono i due brani che porterà sul palco?
Sicuramente ‘Divinità’. Poi, ho diversi inediti pronti per essere ascoltati e pubblicati: sceglierò il secondo tra questi. Ma non voglio rivelare quale: lo scoprirete in diretta sul palco.
Cosa si aspetta da questa finale?
Il live per me è la parte più importante del mio progetto musicale. Dal momento in cui inizio a strutturare un brano, lo faccio pensando a come portarlo dal vivo, perché è lì che la mia musica prende veramente vita. Essendo una finale, so che tutti gli artisti in gara saranno molto validi. Detto questo, sono una persona competitiva e, come ho già detto scherzando, mi aspetto di vincere. Ma la cosa più importante è fare una performance di cui essere orgoglioso, senza rimorsi.
Lei fa musica rap come genere. Pensa che oggi sia ancora sottovalutato?Assolutamente sì. Vorrei che un certo tipo di pubblico, magari più adulto, smettesse di vedere il rap come qualcosa di negativo. La musica, di qualsiasi genere, è un mezzo di espressione, e il rap non fa eccezione. Spesso viene etichettato come “musica di serie B”, ma non è così. Ci sono artisti che parlano di temi molto profondi e sinceri, e meritano la stessa dignità e rispetto di altri generi. Insomma, il rap è solo un modo diverso di raccontare la realtà.
Oltre alla musica, ha qualche altra passione?
Sì, amo il calcio e sono tifoso dei Grigi da sempre. Approfitto di questa intervista per lanciare un appello: visto il momento particolare che sta attraversando la società, invito tutti a sostenere Forza e Coraggio Alessandria, che indossa la maglia grigia e gioca allo stadio Moccagatta. Per me, basta questo per continuare a tifare e a credere nella squadra.
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