La 'Coscioni' diffida le Asl: "Diritto alla salute nelle carceri"
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TORINO – «I dati che emergono dall’ultimo studio di Fondazione Gimbe sono preoccupanti e confermano quello che il Partito Democratico denuncia da tempo: la destra al Governo sta mettendo a serio rischio il Sistema Sanitario Nazionale tagliando i fondi dedicati alla sanità pubblica», afferma Domenico Rossi, segretario regionale Pd e membro della Commissione sanità in Consiglio regionale.
Rossi sottolinea come, con il 6,2% del Pil investito in sanità, l’Italia si posizioni al di sotto della media Ocse (6,9%) e all’ultimo posto tra i paesi del G7. «La propaganda di Meloni e della destra è smentita da questi dati drammatici», aggiunge.
Rossi prosegue spiegando che «disinvestire in sanità significa non riuscire a rafforzare e potenziare la sanità pubblica, adeguandola ai bisogni dei cittadini. Senza risorse adeguate non ci possono essere assunzioni, nuovi ospedali e potenziamento del territorio. Questo la destra dovrebbe capirlo, invece continua a portare il nostro Paese in basso nelle classifiche».
Secondo il segretario Dem, le scelte governative si riflettono direttamente sulle Regioni, in particolare in Piemonte, dove «l’emergenza liste d’attesa, il grave problema del personale e l’immobilismo nell’edilizia sanitaria» sono evidenti.
Rossi critica anche l’uso dei fondi del Pnrr e mette in guardia contro l’autonomia differenziata, che «non farebbe altro che acuire le situazioni di difficoltà e aumentare le disuguaglianze tra i territori».
«Garantire fondi al sistema pubblico è l’unico modo per evitare che le uniche risposte si trovino nel sistema privato… per chi è in grado di pagare», dice ancora Rossi, evidenziando come il diritto alla salute rischi di trasformarsi in un privilegio basato sulla capacità reddituale.
Il Pd propone di portare il finanziamento della sanità al 7,5% del Pil, «un percorso che – conclude – potrebbe essere attuato gradualmente ma senza restare al di sotto della media europea».
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