Coldiretti Piemonte: “Psa, la rimozione dei cinghiali è priorità”
Confronto tra le aziende danneggiate e il nuovo Commissario Giovanni Filippini
TORINO – Contenimento della diffusione della Peste suina africana (Psa), indennizzi agli allevamenti per la mancata produzione a causa della Psa e impegno per una importante azione di contenimento della popolazione dei cinghiali, principali vettori del virus.
Questi sono alcuni dei punti principali che il nuovo Commissario straordinario per la Psa, Giovanni Filippini, ha messo sul tavolo dell’incontro avuto con oltre 500 allevatori della Coldiretti. E operanti nelle zone interessate dall’epidemia, che sta mettendo a rischio un intero settore e la sopravvivenza di una delle Dop più importanti del nostro Paese.
Psa: “Aziende in grande difficoltà”
“Come Coldiretti abbiamo chiesto al Commissario straordinario – spiega Bruno Mecca Cici, vice presidente di Coldiretti Piemonte con delega territoriale alla zootecnia . che vengano da subito erogati gli indennizzi dovuti alle aziende danneggiate dalla Psa. Oggi sono in grande difficoltà. Gli indennizzi non devono riguardare solo quelle aziende che hanno subito gli abbattimenti, ma dobbiamo tenere in considerazione il tema del fermo aziendale. Che riguarderà tutti quegli allevamenti che saranno costretti a rimanere fermi e non potranno nemmeno ripopolare. A rischio c’è l’intera filiera suinicola piemontese, che è tra quelle più importanti economicamente nel tessuto imprenditoriale agricolo. Contando circa 3mila aziende, un fatturato di quasi 400 milioni di euro e 1 milione e 200mila capi. Destinati, soprattutto, ai circuiti tutelati delle principali Dop italiane per la preparazione della miglior salumeria nazionale, come il prosciutto di Parma e San Daniele”.
“Monitorare i prezzi”
“Fondamentale che ci sia un monitoraggio costante sui prezzi dei suini pagati agli allevatori per evitare grandi speculazioni. Come sarà necessario procedere a uno stop dei mutui per le aziende colpite. Nel mese di luglio – evidenziano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale – siamo scesi in piazza, sotto il grattacielo della Regione, per dire Basta cinghiali. Ora non c’è più tempo da perdere per sostenere con tutte le misure necessarie, anche straordinarie, i nostri allevamenti. La totale rimozione dei cinghiali, coinvolgendo tutti gli Enti preposti, Parchi compresi deve essere una priorità assoluta. Questa problematica va affrontata con urgenza senza più fare sconti a nessuno”.