La penalista Giulia Boccassi e la traversata dello stretto di Messina
Un regalo speciale per i sessant'anni, scrive sui social. Ma gli sport estremi sono la sua passione
ALESSANDRIA – Non solo aule di giustizia per la nota penalista alessandrina, e componente della Giunta Unione Camere Penali Italiane, Giulia Boccassi. C’è un’altra stella nel suo curriculum di sportiva, esperta di imprese estreme: oggi ha concluso la traversata dello stretto di Messina con l’abilità e la passione che la contraddistinguono.
“Esperienza bellissima ed emozionante”, ha scritto sul suo profilo Facebook.
Poi, al telefono, abbiamo percepito l’entusiasmo con cui ha affrontato questa prova nuotando tre chilometri e seicento metri in mare aperto. Sfidando le correnti dello stretto, seppur “in assoluta sicurezza” come ha sottolineato.
Nuotando lungo la rotta
Giulia Boccassi si è tuffata in mare alle 9. Alle 10 ha sfiorato gli scogli di Villa San Giovanni, a Reggio Calabria. Impresa conclusa.
“Un grazie a Swimmingtravel.com per l’impeccabile organizzazione – scrive sui social Boccassi – a Elisabetta Gaita per aver condiviso con me tante mattinate di slalom tra le meduse a Monterosso (durante gli allenamenti, ndr), a Stefano, che da oltre trent’anni sopporta le mie mattane sportive“.
Allenamenti, costanza e passione. Così, per i sessant’anni, Giulia Boccassi non ha scelto un regalo qualunque ma la traversata dello stretto, “perché lo sport è la cosa che amo di più”.
“Mi sono prenotata lo scorso gennaio – spiega – perché i posti sono limitati”. Da luglio a settembre, un giorno al mese, “quando c’è la luna giusta per le correnti, perché lo stretto non è proprio un posto tranquillo”.
Così, questa mattina, tra i trenta partecipanti, col supporto di dieci barche, tre nuotatori per barca, c’era anche l’alessandrina.
“Su ogni imbarcazione c’è un assistente bagnante e il barcaiolo che traccia la rotta – continua – sono loro che conoscono le correnti. Stamani il mare era stupendo, 200 metri di profondità quasi subito, però molto bello, non particolarmente scuro, si nuotava benissimo”.
Giulia Boccassi, una belga e un nuotatore romano, bracciata dopo bracciata, hanno toccato l’altra sponda con un ottimo tempo.
“A volte si giunge su una spiaggia, oggi, però, l’arrivo era sugli scogli – spiega – li abbiamo toccati e poi risaliti in barca per tornare”.
“Un’esperienza suggestiva, emozionante – racconta – quando sono tornata in barca e ho visto la distanza percorsa…”.