La ‘Coscioni’ diffida le Asl: “Diritto alla salute nelle carceri”
L'associazione chiede di intervenire per avere condizioni igienico-sanitarie adeguate nelle carceri. Critiche al Governo per l'assenza di misure strutturali nel recente decreto
TORINO – L’Associazione Luca Coscioni ha lanciato un’iniziativa nazionale, inviando 102 diffide alle direzioni generali delle Asl nelle città dove si trovano i 189 istituti penali italiani. Si chiede alle Aziende sanitarie di adempiere ai propri obblighi legali, procedendo a sopralluoghi nelle carceri per verificare le condizioni igienico-sanitarie. E intervenire ove necessario. In Piemonte, le carceri soffrono di un sovraffollamento del 109%, con 4.186 uomini e 160 donne detenuti.
Secondo Marco Cappato e Filomena Gallo, “nessuna attenzione del Governo al tema della salute nell’ultimo decreto. Continuano a mancare misure all’altezza della gravità della situazione”. La situazione è particolarmente critica: al 31 luglio 2024, erano presenti 61.133 detenuti nei 189 istituti di pena, di cui 12.946 per violazioni della legge sulle droghe. Questo sovraffollamento ha portato a condizioni di vita insostenibili, con frequenti suicidi tra i detenuti e il personale penitenziario. Le diffide sono state inviate in risposta alla mancanza di misure strutturali nel recente decreto del Governo.
La situazione in Piemonte
Nella Regione Piemonte, le carceri presentano un sovraffollamento del 109%, con un totale di 4.346 detenuti, suddivisi tra 4.186 uomini e 160 donne. Le criticità igienico-sanitarie sono aggravate dalle condizioni di sovraffollamento e dall’insufficiente attenzione alle norme di igiene e profilassi. Questa situazione è stata ulteriormente messa in luce dai rapporti dei Garanti e dalle ispezioni parlamentari che hanno documentato gravi violazioni del diritto alla salute.
La Coscioni e il contesto nazionale
In tutto il Paese, le condizioni nelle carceri riflettono una crisi strutturale che va oltre la gestione quotidiana. Marco Cappato e Filomena Gallo denunciano che il recente decreto carceri non ha introdotto misure adeguate per affrontare la crisi. Lasciando irrisolti problemi come il sovraffollamento e le condizioni disumane in cui versano molti detenuti.
In questo contesto, l’Associazione Luca Coscioni ha deciso di attivarsi con le diffide per sollecitare un intervento concreto da parte delle Asl. Obiettivo, migliorare le condizioni igienico-sanitarie negli istituti penitenziari italiani. In caso di mancato riscontro, l’Associazione ha dichiarato l’intenzione di rivolgersi nuovamente alle autorità competenti regionali e cittadine.