Syensqo, perdita di acido fluoridrico: il timore dei residenti
SPINETTA MARENGO - Oggi pomeriggio è stata registrata una perdita di acido fluoridrico dallo stabilimento Syensqo di Spinetta Marengo. Sul…
ALESSANDRIA – Polo chimico di Spinetta e rischio d’incidente rilevante: se malauguratamente suonasse la campana per avvertire di un pericolo imminente, in pochissimi, all’esterno, saprebbero cosa fare.
Perché? Perché la campagna di informazione alla popolazione di cui dovrebbe occuparsi il Comune, annunciata nel corso di questi ultimi anni, di fatto, non è mai stata attuata.
Quindi, mentre all’interno dello stabilimento le procedure sono chiare e i dipendenti saprebbero come muoversi, all’esterno la situazione sarebbe più complicata.
In questo momento è in via di approvazione l’adeguamento del Piano di Protezione Civile comunale del 2022, che riguarda tutti i rischi presenti sul territorio alessandrino.
La campagna di informazione (sui rischi primari, idraulico e chimico) dovrebbe essere progettata quest’anno e attuata il prossimo, quindi nell’arco del 2025.
Quali sono gli scenari ipotizzati dal piano di emergenza esterna, che risale al 2016 ed è in capo alla Prefettura? Ad esempio, l’emissione di una nube tossica o l’incendio.
Nelle foto sotto vediamo le immagini di un’esercitazione all’interno del polo chimico di Spinetta attuata nel 2005.
Al momento, ciò che sappiamo per chi abita a Spinetta è che la misura da adottare in caso di sospetto pericolo è il rifugio al chiuso. In ogni caso, è possibile comunicare anomalie, ad esempio odori strani, o avere informazioni componendo il numero 0131 56216 a cui risponde, appunto, il servizio di Protezione Civile. Si può telefonare anche al 112, e specificare qual è il problema.
Diciannove anni fa, al Tavolo dell’esercitazione (capofila era la Prefettura), c’era anche il Comune rappresentato dall’allora sindaco Mara Scagni.
“Si trattò di un’esercitazione finalizzata al Piano di Protezione Civile generale che includeva anche il polo chimico”, spiega l’ex sindaco.
“A quel tempo avevamo disposto un censimento di tutte le famiglie in un raggio di dieci chilometri dallo stabilimento, a cui tenevo molto – continua – Avevamo registrato numeri di telefono per poter contattare tutti in caso di emergenza”.
Non si trattava di un’attività obbligatoria, ma “voluta e concordata col Prefetto per monitorare il territorio e raggiungere tutti – continua – con un meccanismo di avviso telefonico immediato. Sapevano anche quali fossero le famiglie con persone con disabilità”.
Nelle foto sotto, sempre l’esercitazione del 2005: in campo anche i Vigili del Fuoco.
Una adeguata e costante campagna d’informazione è necessaria per evitare che, anche in casi fortunatamente di minor entità, si crei il panico. O si generino dubbi e paure per chi risiede nella zona dove è presente un polo chimico.
Perché mercoledì scorso, giorno in cui c’è stata una fuoriuscita di acido fluoridrico all’interno dell’ex Solvay (ora Syensqo), c’è stato anche chi ha avvertito i propri famigliari di allontanarsi dal paese.
Si è trattato di un problema codificato con un ‘codice giallo’, quindi non rilevante e gestibile internamente dall’azienda.
Ma quell’episodio ha creato apprensione perché qualcuno ha raccontato di aver visto una nube chiara rimanere in quell’area per almeno mezz’ora.
Syensqo, perdita di acido fluoridrico: il timore dei residenti
SPINETTA MARENGO - Oggi pomeriggio è stata registrata una perdita di acido fluoridrico dallo stabilimento Syensqo di Spinetta Marengo. Sul…
Su cosa sia accaduto nel reparto dell’Algofrene, sono in corso gli accertamenti.
L’Arpa ha effettuato misure in campo con strumentazione portatile che non hanno evidenziato concentrazioni significative di acido fluoridrico.
“E’ importante precisare, ha scritto nell’immediatezza dei fatti l’Agenzia per la Tutela dell’Ambiente, che la pioggia ne ha favorito l’abbattimento, in quanto questo acido è molto solubile in acqua”. Dovranno comunque essere analizzate anche molte altre informazioni.
Intanto i dati perimetrali, quelli forniti dai rilevatori che si trovano al confine tra lo stabilimento e l’esterno, che l’azienda ha inviato ad Arpa.
Inoltre, dove tirava il vento in quel momento? Perché non sembra che soffiasse verso via Genova, quindi non verso la centralina di rilevamento fissa che si trova in centro paese e che registra ogni minima anomalia, bensì verso via Bolla.
E ancora. E’ fuoriuscito solo acido fluoridrico oppure c’erano anche altre sostanze? Sono state cercate?
A queste domande dovranno rispondere gli accertamenti dell’Arpa.