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Coldiretti ha portato al tavolo del Ministero del Lavoro una serie di proposte per contrastare il caporalato nel settore agricolo.
Tra le misure suggerite, Coldiretti ha sottolineato l’importanza di potenziare la rete del lavoro agricolo di qualità, eliminare gli spazi di manovra per chi sfrutta il lavoro nero e legare i contributi europei al rispetto dei diritti dei lavoratori agricoli.
Durante l’incontro, è stato ribadito come la modifica delle attuali regole sul decreto flussi sia un passo fondamentale per ridurre il caporalato. “Siamo stati i primi a denunciare il fenomeno del caporalato e a volere una legge per tutelare la dignità dei lavoratori – ha dichiarato Mauro Bianco, presidente di Coldiretti Alessandria – Chiediamo l’applicazione del principio di reciprocità sui prodotti importati e l’esclusione dal sistema del click day per chi in passato non ha rispettato le regole.”
Proposti anche un maggiore coinvolgimento delle associazioni di rappresentanza nelle attività di verifica e controllo, l’introduzione di limiti alle richieste presentabili dai singoli cittadini e l’esclusione delle quote per le conversioni dei permessi di soggiorno stagionali in permessi di soggiorno per lavoro subordinato.
“Riteniamo necessario il superamento del sistema del click day e l’esclusione dalla possibilità di presentare le domande di ingresso ai datori di lavoro che in passato non hanno assunto il lavoratore per cui hanno inoltrato l’istanza di nullaosta.”
Inoltre, Coldiretti ha richiesto un sistema di premialità per le imprese virtuose e l’aggiornamento della legge sul caporalato 199/2016, evidenziando l’importanza di riconoscere vantaggi economici e sociali alle aziende che si iscrivono alla rete del lavoro agricolo di qualità. “È imprescindibile riconoscere un vero vantaggio economico e sociale alle imprese che si iscrivono alla rete del lavoro agricolo di qualità,” ha sottolineato Bianco.
La recente legge 101/2024, che prevede un sistema informativo unico e una banca dati degli appalti in agricoltura, è stata accolta positivamente. Tuttavia, Coldiretti ha richiesto l’esclusione dei contoterzisti dalla banca dati, dato il loro basso rischio di caporalato. “Occorre escludere dalla banca dati i contoterzisti, che per il livello di investimenti fatti non sono a rischio”.
“Per togliere spazi all’illegalità, occorrono anche azioni efficaci sul fronte delle pratiche commerciali sleali, un ‘caporalato di filiera’ che vede oggi la passata di pomodoro essere pagata meno della bottiglia che la contiene, lavorando sui prezzi di produzione da definire in base anche al costo del lavoro – ha aggiunto il direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco – In tale ottica, va approvata la Legge Caselli contro i reati agroalimentari, ancora ferma in Parlamento, per rendere più responsabili e trasparenti le filiere”.
“Serve poi – conclude Roberto Bianco – garantire l’applicazione del principio di reciprocità sui prodotti importati per evitare che sulle nostre tavole finiscano cibi ottenuti dallo sfruttamento del lavoro, spesso addirittura minorile, anche attraverso la modifica del codice doganale sull’ultima trasformazione dei cibi e l’obbligo dell’origine in etichetta su tutti i prodotti in commercio nella Ue”.
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