Caccia al cinghiale: prorogato di un mese il calendario in Piemonte
La Regione Piemonte ha approvato l'estensione del calendario venatorio e introdotto nuove norme per il contenimento dei cinghiali, inclusa l'autorizzazione all'uso di visori notturni
TORINO – La Regione Piemonte ha adottato due importanti provvedimenti per intensificare la lotta contro la Peste suina africana (Psa) e migliorare la gestione della caccia al cinghiale. Nella seduta del 9 agosto, la Giunta regionale, su proposta dell’assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca e Parchi, Paolo Bongioanni, ha approvato due delibere che rafforzano le misure di contenimento della specie cinghiale.
500 metri in più
La prima delibera, particolarmente attesa dalle associazioni agricole, permette ai proprietari e conduttori di fondi rurali di abbattere cinghiali anche entro un raggio di 500 metri oltre i confini dei propri appezzamenti. Questa misura intende contrastare in modo più efficace la diffusione della Psa, consentendo interventi mirati anche al di fuori delle aree strettamente agricole.
Un mese in più
Il secondo provvedimento prolunga di un mese il calendario di caccia al cinghiale in Piemonte. Ora, i cacciatori potranno partecipare alle battute ininterrottamente dal 15 settembre al 15 gennaio, incrementando così le opportunità di abbattimento e contribuendo a ridurre la pressione dei cinghiali sulle colture agricole. Bongioanni ha sottolineato l’importanza di questo intervento anche per limitare i contatti tra i cinghiali sani e quelli infetti da Psa, prevenendo la diffusione del virus nelle aree non ancora colpite.
Con mirini digitali
Una delle principali novità introdotte dalla legge 101 del 14 luglio 2024, la cosiddetta “Legge Lollobrigida”, e recepita in queste delibere, è l’autorizzazione all’uso di dispositivi di puntamento digitale per la visione notturna nelle operazioni di prelievo selettivo dei cinghiali. Questa innovazione dovrebbe rendere ancora più efficace il contenimento della popolazione di cinghiali.
Nuove immissioni
Infine, la Giunta regionale ha approvato una terza delibera che consente nuove immissioni, in deroga alla legge regionale 5 del 2018, di quattro specie cacciabili (fagiano, pernice rossa, lepre e starna) per la stagione venatoria 2024-25. Questa misura, richiesta dagli Ambiti Territoriali Caccia e dai Comprensori Alpini, mira a sostenere il ripopolamento naturale della fauna attraverso l’immissione di capi provenienti da allevamenti autorizzati.