Inail condannato a risarcire la vedova di Vincenzo Patrucco
Il Tribunale di Vercelli ha stabilito un risarcimento previdenziale di 150mila euro per la vedova, dopo la morte del marito a causa del mesotelioma pleurico
CASALE MONFERRATO – Il Tribunale di Vercelli ha recentemente condannato l’Inail a risarcire la Rita Sempio, vedova di Vincenzo Patrucco, con una cifra di circa 150mila euro. Il risarcimento – ha fatto sapere l’Osservatorio Nazionale Amianto – è dovuto al decesso del marito, causato da un mesotelioma pleurico derivante dall’esposizione all’amianto sul luogo di lavoro. La sentenza prevede una rendita mensile di circa 1740 euro, comprensiva delle maggiorazioni del Fondo Vittime Amianto, e tutti gli arretrati a partire dal giorno successivo alla morte di Patrucco.
Lavoro e esposizione all’amianto
Vincenzo Patrucco, originario di Casale Monferrato, ha lavorato come operaio trasportatore di carico-scarico cemento-eternit per diverse ditte, tra cui S.E.A. (Scavi Estrazioni Autotrasporti), Gaiero S.p.A., e Marco Vacca. Durante il suo impiego, è stato esposto quotidianamente all’asbesto senza adeguati dispositivi di protezione. Fino all’entrata in vigore della Legge 257/92, l’amianto era comunemente utilizzato per molte applicazioni industriali, come il rivestimento delle tubazioni e l’isolamento termico e acustico.
La diagnosi e la battaglia legale
Nel 2016, a Vincenzo Patrucco è stato diagnosticato un mesotelioma pleurico, una forma di cancro altamente aggressiva causata dall’inalazione di fibre di amianto. La malattia ha portato al suo decesso pochi mesi dopo, nel luglio del 2016. In seguito, la vedova ha visto respingersi dall’INAIL il riconoscimento della malattia professionale. La Sempio, assistita dall’avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, ha quindi presentato ricorso. Il Tribunale di Vercelli, dopo aver esaminato le prove e le perizie del consulente tecnico d’ufficio, ha accolto le istanze del legale e condannato l’ente al risarcimento.
L’avvocato Bonanni: “La nostra battaglia non finisce qui”
“L’Inail continua a negare il riconoscimento del mesotelioma causato dall’amianto, costringendo i familiari dei defunti a intraprendere lunghe azioni giudiziarie” ha dichiarato l’avv. Bonanni. “La nostra battaglia non finisce qui, agiremo per avere dall’Inps anche le maggiorazioni contributive e la riliquidazione della pensione di reversibilità”.