Predosa, libri all'asta per sostenere le attività dell'oratorio
PREDOSA — Sabato 21 ottobre a partire dalle 14.30 presso la struttura del Palatenda di Predosa i Club del Rotary…
PREDOSA – Una coppia di pavoni sta movimentando l’estate a Predosa, dove gli abitanti sono un po’ incuriositi e un po’ infastiditi dagli urli acuti che disturbano di giorno e di notte.
“E pensare che i pavoni sono così belli – dice Francesca Laguzzi, consigliera comunale di opposizione – ma capisco chi non riesce a dormire soprattutto adesso che si tengono le finestre aperte, incantevoli ma non tutti la pensano così, tanti hanno il sonno leggero, c’è chi fa i turni, o ha bambini piccoli”.
Una famiglia di Predosa li ha smarriti e loro da giugno si aggirano nelle vie attigue alla piazza, razzolando nei garage e volando sui comignoli. Non sono selvatici, sono animali domestici e vanno accuditi.
“L’associazione Zoom ci ha dato istruzioni per catturarli, attirandoli con il cibo, per poi restituirli ai proprietari – continua la Laguzzi – Ne ho parlato in Comune, grazie al consigliere Franco Fanzaga con una gabbia è riuscito a catturare la pavonessa quando si è presentata nel cortile di casa sua”.
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“Abbiamo catturato la pavonessa e l’abbiamo restituita al proprietario, il pavone dovrebbe seguirla”, fa sapere Fanzaga attraverso il canale social del Comune.
Vale ancora il suggerimento diramato alcuni giorni fa dal sindaco Maura Pastorino, con un post ha chiesto di non dare da mangiare al pavone, perché si tenta di recuperare l’animale guidandolo con il cibo nella direzione stabilita. Non si fa in tempo ad aggiornare la popolazione che la pavonessa è di nuovo fuggita. “Ci stiamo attivando per affidarli ad un parco, dove potranno stare in libertà e allo stesso tempo saranno sorvegliati”, aggiorna Laguzzi.
Se la coppia di pennuti ha unito maggioranza e opposizione, di certo questa presenza insolita ha diviso le opinioni di tante persone, che hanno avuto a che fare con animali di grande fascino ma dalle abitudini sconosciute.
“Volano sui tetti e non sono esili come uccellini, si spostano dai garage ai comignoli, spostano le tegole”, lamenta qualcuno. Altri invece questa coppia di pavoni reali, o indiani della famiglia dei fagianidi, li vedrebbe troneggiare nello storico parco Castello fra mura antiche, alberi monumentali e giochi dei bambini:
“E’ impensabile mettere a contatto bambini in tenera età con animali incontrollati, una beccata può essere pericolosa, non è igienico”, spiegano alcune mamme.
“Inoltre a differenza del gallo che canta all’alba, il pavone si fa sentire anche all’una di notte, fa cinque urli consecutivi, che durante il giorno ripete ogni tre ore, come una sirena”, spiegano in via Mazzini. “I proprietari non distanti dal paese li tenevano in un’apposita voliera forse è per questo che non si sentiva rumore”. “Personalmente non mi disturba – racconta Laguzzi – mi sono accorta dei pavoni il 21 giugno, quando i vicini mi hanno detto c’è un volatile enorme sul tuo tetto, mi sono affacciata e ho visto che stava mangiando le ciliegie, sembrava un quadro”.
Ma non è per tutti una bella visione.
Eppure sono animali non solo intelligenti e scenici quando fanno la caratteristica ruota, ma anche utili. “Parlando con gli esperti, ho scoperto che sono animali particolarmente curiosi e sanno incuriosire, mi ha colpito il fatto che sono omnivori e ghiotti di cimici. Siamo in un paese agricolo ma non si finisce mai d’imparare”, conclude Laguzzi. In quest’area del parco del Po e dell’Orba, caratteristica per la nidificazione degli aironi e crocevia di uccelli migratori, sono sempre di più le specie, che diventano stanziali a causa dei cambiamenti climatici.
Eppure è la coppia di pavoni domestici, prima scappata poi reclamata a catturare l’attenzione. Una tale mobilitazione per i volatili non si verificava dai primi anni 2000 quando al borgo Retorto nidificarono per la prima volta le cicogne.