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Secondo l’analisi di Coldiretti sui dati del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (Unep), la terra ha esaurito le sue risorse naturali annuali, mentre a livello globale si sprecano oltre un miliardo di pasti al giorno. Questa situazione genera gravi conseguenze economiche e ambientali legate all’eccessivo consumo energetico e alla gestione dei rifiuti.
Con l’inizio di agosto, l’umanità entra in una fase di deficit ecologico, avendo già consumato tutte le risorse disponibili per l’anno. Questo fenomeno è noto come Earth Overshoot Day 2024 e segna il momento in cui il consumo delle risorse rinnovabili del pianeta supera la capacità annuale di rigenerazione.
Paradossalmente, a questa scarsità di risorse si contrappone un livello inaccettabile di spreco alimentare. L’ultimo rapporto Unep rivela che nel mondo sono stati prodotti 1,05 miliardi di tonnellate di rifiuti alimentari, pari a 132 chilogrammi pro capite, rappresentando quasi un quinto del cibo disponibile per i consumatori. Di questi, circa il 60% è attribuibile alle abitazioni, il 28% alla ristorazione e il 12% al commercio al dettaglio. Contestualmente, 735 milioni di persone soffrono la fame e un terzo della popolazione mondiale affronta l’insicurezza alimentare.
“Il vero problema risiede nella distribuzione delle risorse alimentari e negli squilibri causati dal declino dei sistemi alimentari locali basati sull’agricoltura familiare, che necessitano di essere sostenuti e rilanciati,” ha affermato Mauro Bianco, presidente Coldiretti Alessandria. “In molti paesi, tali sistemi non riescono più a produrre e distribuire cibo sufficiente per nutrire una popolazione globale in crescita, soddisfare le esigenze nutrizionali, garantire un accesso equo e operare in modo sostenibile.”
Una soluzione per combattere la fame e l’insicurezza alimentare è rappresentata dalla World Farmers Markets Coalition, una rete di mercati contadini promossa da Campagna Amica e Coldiretti.
Roberto Bianco, direttore Coldiretti Alessandria, ha aggiunto: “Questa coalizione, creata tre anni fa con il coinvolgimento di sette associazioni su vari continenti, oggi include oltre settanta organizzazioni rappresentative di 60 Paesi, 20.000 mercati, 200.000 famiglie agricole e oltre 300 milioni di consumatori. L’obiettivo è continuare a far crescere un network che promuova uno sviluppo economico, ambientale e sociale sostenibile attraverso la filiera corta, il supporto all’agricoltura familiare, la promozione del cibo locale e l’emancipazione degli agricoltori, con particolare attenzione a donne e giovani.”
Coldiretti sottolinea la necessità di interventi mirati per sostenere i sistemi alimentari locali e ridurre gli sprechi alimentari. Questo è essenziale non solo per preservare le risorse naturali, ma anche per garantire una distribuzione più equa e sostenibile del cibo a livello globale.
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