Cogne, un disastro. Gli alessandrini restano bloccati
COGNE - A Cogne è un disastro. Non ci sono vittime, e questa è la cosa più importante. Ma non…
PIEPASSO – Sono di Piepasso, frazione di Quattordio. E sabato, finalmente, hanno fatto ritorno a casa. Un rientro con 21 giorni di ritardo, perché “intrappolati” a Cogne dove, il 29 giugno, il maltempo ha colpito duro e una straordinaria massa d’acqua ha divorato le strade di accesso al paese.
Massimo Fracchia e Bruna Ercole sono stati i primi a lasciare il paese della Val d’Aosta appena è stato consentito alle vetture private di poter transitare. Dunque, sabato alle 14 hanno potuto “inaugurare” il tracciato ripristinato, a seguito di un mezzo della protezione civile. Dietro la loro Dacia Sandero, la colonna di automobili.
“Il traffico è stato ripristinato, seppur parzialmente – racconta Massimo Fracchia – Nelle ore dispari si può risalire la vallata, in quelle pari è consentito scendere”. Il viavai è cominciato alle 13 quando, appunto, sono ripresi i viaggi in direzione Cogne.
“Bisogna indubbiamente plaudire all’efficienza dei valdostani – aggiunge Fracchia – Si pensava che ci sarebbe voluto molto più tempo per poter riaprire la strada, invece in tre settimane la cosa è stata possibile. E non è poco, visti i danni. Noi eravamo alloggiati a Epinel, vicino a Cogne, e i collegamenti tra le due località non sono mai stati interrotti. Oltre Cogne, però, era un disastro”.
Cogne, un disastro. Gli alessandrini restano bloccati
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Salto indietro a quella sera: “Io dormivo – dice Fracchia – e non mi sono accorto di nulla, a parte della forte pioggia. Mia moglie s’è preoccupata perché è mancata la corrente. Ma non potevamo certo immaginare il triste spettacolo che abbiamo visto il giorno dopo. Però, i soccorsi sono stati perfetti, gli elicotteri portavano, oltre la frana, le persone che volevano o dovevano lasciare Cogne e rifornivano di scorte alimentari i negozi”.
Di fatto, Massimo e Bruna hanno goduto di un periodo di vacanza supplementare: “Eravamo in Val d’Aosta da 15 giorni e avremmo dovuto lasciare Epinel il primo luglio. Però chi avrebbe dovuto subentrarci nell’appartamento che avevano in affitto non ha potuto raggiungere la Vallée. Così la proprietaria ci ha concesso di rimanere finché fosse stato necessario. Siamo rimasti. D’altronde, i pensionati certe cose se le possono permettere…”.