Regione e Confcommercio, confronto sulle politiche di sviluppo
Il presidente Viglione: "Auspicabile che la Regione si impegni con misure dedicate". Cirio: "La nuova legge sul commercio dovrà recepire le rinnovate caratteristiche del settore"
ALESSANDRIA – Le problematiche e le attese del terziario (commercio, turismo, servizi e trasporti) sono state al centro di un incontro avvenuto al Grattacielo Piemonte venerdì con Confcommercio.
A confronto la delegazione di Confcommercio Piemonte, guidata dal Presidente Giuliano Viglione, e il presidente della Giunta regionale, Alberto Cirio. Con lui li assessori al Commercio, agricoltura e cibo Paolo Bongioanni; al Turismo, cultura e sport Marina Chiarelli; all’Autonomia, sicurezza e polizia locali, infrastrutture strategiche e logistica Enrico Bussalino; allo sviluppo e promozione della Montagna Marco Gallo e ai Trasporti, opere pubbliche e infrastrutte, Marco Gabusi.
“Il futuro economico e sociale del Piemonte passa necessariamente dallo sviluppo del terziario di mercato. La cui incidenza sul Pil regionale è pari al 54%, con il 58% delle imprese e il 55% degli addetti – evidenzia Viglione -. Quindi, chiediamo di adottare politiche realmente coerenti con i bisogni delle nostre micro e piccole imprese”.
Confcommercio, i numeri del terziario
Nel terziario in Piemonte operano 219.082 imprese su un totale di 377.831 (dati Movimprese 2023). Mentre gli addetti sono 763.813 su un totale di 1.399.311 (dati Istat 2022). Le dimensioni particolarmente contenute delle imprese sono confermate:
- dal peso delle microimprese (1-10 addetti): nel commercio il 96,56%, nella somministrazione il 93,63%, nella ricettività l’89,48%, nei trasporti l’88,65%
- dal numero di addetti per impresa: 2,91 addetto nel commercio, 3,93 nella somministrazione, 4,46 nella ricettività, 7,66 nei trasporti.
Nonostante le difficoltà quotidiane, commercio, turismo e servizi continuano ad essere un imprescindibile motore di sviluppo economico. Insieme a un insostituibile presidio sociale e territoriale sia delle città sia dei territori rurali e montani.
“La Regione si impegni”
“Più in generale – aggiunge Viglione – è auspicabile che la Regione si impegni con misure dedicate al recupero dell’appeal che il commercio ha smarrito nei confronti degli imprenditori. Anche per effetto della concorrenza ancora non pienamente regolamentata delle grandi piattaforme di e-commerce. E cercando di interrompere la moria di negozi, puntando ad esempio sul passaggio generazionale, il rilancio delle aree mercatali e l’integrazione tra l’offerta fisica e quella digitale”.
Grazie alla sua caratteristica trasversalità, di cui hanno beneficiato quasi tutti i settori, il turismo ha trainato l’intera economia piemontese anche nei momenti più difficili. I dati positivi degli ultimi anni confermano infatti l’interesse del turista nazionale ed internazionale per la nostra offerta turistica, che conserva comunque ancora ampi margini di miglioramento.
“È necessario continuare gli sforzi per fare realmente sistema tra le diverse componenti del turismo, sia tra pubblico e privato, sia tra i diversi territori- – conclude – Con azioni mirate sui prodotti turistici di maggiore interesse, una revisione dei voucher vacanza Piemonte, l’istituzione di un fondo rotativo per il settore turistico. E poi misure per la riqualificazione, ammodernamento, sviluppo dei servizi complementari e di marketing, sostegno costante alle Atl e ai consorzi turistici, il contrasto all’abusivismo e all’elusione”.
Cirio: “Il confronto è prezioso”
Cirio, dal canto suo, ha sottolineato come “il confronto con le associazioni di rappresentanza di categoria come è Confcommercio ha rappresentato in questi anni un’occasione preziosa. Questo per mettere in campo provvedimenti strategici a supporto di un settore che ha vissuto in maniera significativa le conseguenze della pandemia”.
«Continueremo in questo percorso di proficuo confronto, a partire dalla nuova legge sul commercio che dovrà recepire le nuove caratteristiche di un settore che ha visto mutare profondamente strutture e abitudini dei consumatori. Consapevoli di quanto le imprese del commercio siano vitali per lo sviluppo del nostro Piemonte. Soprattutto nel contesto di sviluppo della logistica e della grande crescita del turismo che sta diventando un motore economico trasversale a molti settori”.