Acqui-Genova, al via due lunghe settimane senza treni
Tra il 20 luglio e il 4 agosto i collegamenti saranno assicurati esclusivamente con l'ausilio dei bus
OVADA – Acqui, Ovada e Valle Stura fanno i conti con l’ingresso nel periodo più complesso senza treni sul fronte delle limitazioni imposte sull’Acqui – Genova dai lavori di manutenzione in corso.
Pochissime le certezze a disposizione, su questo fronte, dei pendolari. Tra il 20 luglio e il 4 agosto i collegamenti saranno assicurati esclusivamente con l’ausilio dei bus. Un’incognita sugli orari, sui tempi di percorrenza che ha pesato molto sulle scelte di molti utenti abituali: nell’incertezza di poter raggiungere il posto di lavoro in tempi utili hanno scelto di non acquistare l’abbonamento mensile. Ed effettivamente lo scenario di questi giorni sul piazzale della stazione centrale di Ovada mostra uno scenario eloquente: pochi viaggiatori anche se rapportati a un periodo in cui di norma l’utenza cala.
Le parti hanno discusso dei problemi anche martedì scorso. Nel vertice organizzato da Regione Liguria, Trenitalia, RFI e sindaci dell’Ovadese, il Comitato Trasporti Valli Stura e Orba ha fatto presente le criticità riscontrate dall’inizio del mese di luglio. Finora la modalità integrata utilizzata ha previsto il trasferimento in bus tra Acqui e Campo Ligure, il successivo ricorso al treno. Il tempo di percorrenza medio, da Ovada, è di un’ora e venti minuti. Salvo intoppi, in realtà frequenti con l’A26.
Momento complicato
Senza treni, l’odissea dei viaggiatori sulla linea nell’estate 2023 raggiunse picchi mai riscontrati nel periodo precedente. Dall’incontro organizzato venerdì scorso presso il comune di Ovada sembra sia nata una nuova consapevolezza. Martedì scorso Regione Liguria ha messo in evidenza la sua disponibilità a un incontro da organizzare a Ovada nel mese di settembre. “Un segnale importante – ha riconosciuto Gianfranco Comaschi, sindaco di Ovada – Siamo intenzionati a far valere le ragioni del territorio che in questi anni ha subito molto. Ed anche Regione Piemonte deve essere coinvolta in un problema che riguarda una porzione importante del suo territorio”.
Questi concetti vengono ribaditi nell’Ordine del Giorno che i 28 comuni del basso Piemonte e della Valle Stura sono pronti a approvare nei rispettivi consigli comunali. Il testo è pronto. “Lo abbiamo condiviso – prosegue Comaschi – fra tutti, coinvolgendo anche le minoranze”. Il documento ribadisce l’intenzione già manifestata di far valere i diritti del territorio anche “in sede giurisdizionale”.