Fiume Sicuro: i controlli dei Forestali scovano numerosi illeciti
Le irregolarità emerse nel monitoraggio sul corretto assetto idrogeologico
ALESSANDRIA – È in corso in Prefettura ad Alessandria la conferenza di presentazione della campagna di controlli “Fiume Sicuro 2024” a cura dei Carabinieri Forestali di Alessandria e Asti.
L’obiettivo era la tutela della biodiversità e dell’efficienza idraulica dei corsi d’acqua, contro degrado e dissesti. Sono diverse le illegalità emerse.
La conferenza si sta svolgendo alla presenza dei prefetti di Alessandria e Asti, Alessandra Vinciguerra e Claudio Ventrice.
Nello scorso mese di aprile i Forestali hanno svolto massicci controlli sul corretto utilizzo delle cosiddette aree perifluviali, ovvero quelle fasce verdi a lato dei corsi d’acqua così preziose per la funzionalità idraulica in caso di piena così come per la biodiversità degli ecosistemi associati.
A 30 anni dall’ultima tragica alluvione del ‘94 che colpì duramente il territorio questa campagna risulta oggi particolarmente significativa e di sempre attuale significato considerate le criticità di natura idrogeologica che la cronaca nazionale sempre più spesso ormai riporta.
La corretta osservanza delle norme a tutela del buon assetto idrogeologico sono infatti sempre fondamentali per preservare l’incolumità dei cittadini e per prevenire i danni ingenti a strutture e infrastrutture quando accadano eventi meteorici molto intensi. La possibilità per le acque di scorrere liberamente senza incorrere in ostacoli naturali o antropici facilmente fluitabili è fondamentale per rallentare le velocità dei deflussi ed evitare perciò lo sradicamento delle piante con pregiudizio quindi per la tenuta dei ponti e per le esondazioni conseguenti.
Le infrastrutture umane devono essere dunque, quando possibile e previa opportuna pianificazione, difese con corrette protezioni spondali o tenute a distanza di sicurezza dai corsi d’acqua così come i coltivi e i pioppeti che, in certi tratti fluviali specificatamente individuati, possono favorire l’erosione o ancora il trasporto verso valle di intere piante.
Gli illeciti più ricorrenti hanno riguardato la mancata osservanza delle fasce di rispetto dei fiumi le quali invece di essere lasciate ad una evoluzione controllata della vegetazione naturale sono state oggetto di lavorazioni agricole aumentando considerevolmente l’erodibilità dei suoli. In alcuni tratti, considerati a particolare rischio di asportazione dal PAI (piano di assetto idrogeologico del bacino del Po), pur vigente espresso divieto di pioppicoltura, sono stati evidenziati interi impianti per una superficie complessiva di ben 19,3 ettari (pari a circa 28 campi da calcio), di cui 11,5 in provincia di Alessandria e 7,8 in provincia di Asti.
Di particolare e sorprendente rilievo sono state poi le svariate occupazioni di demanio idrico fluviale senza la dovuta concessione della Regione Piemonte. 29 gli ettari abusivamente occupati in prossimità dei fiumi (pari a circa 42 campi da calcio) prevalentemente per scopi agricoli. Oltre ad elevare sanzioni amministrative per un totale di 27.000 euro i Forestali hanno informato le competenti autorità regionali per il recupero dei mancati canoni concessori, stimabili in circa 120.000 euro.