“Chirurgia oltre confini": giovedì Giornata scientifica all'Aou Al
ALESSANDRIA - “Chirurgia oltre confini: dalla pratica clinica italiana alle prospettive internazionali”. È il titolo della Giornata scientifica estiva dedicata alla…
ALESSANDRIA – Bilancio eccellente. I risultati del progetto NaMe Piemonte confermano che la Medicina Narrativa può essere veramente efficace e può avere un impatto concreto nella pratica clinica.
Il progetto è stato sviluppato dal DAIRI (diretto da Antonio Maconi), dal Centro Studi per le Medical Humanities (Mariateresa Dacquino) e dalla Società Italiana di Medicina Narrativa – Simen (Stefania Polvani e Giovanni Melani), in collaborazione con l’Istituto Superiore Sant’Anna di Pisa (gruppo di studio Giuseppe Turchetti e Ilaria Palla) e il coordinamento operativo di Apertamente (Giulio Bigagli).
Si tratta di uno dei primi progetti italiani che misura specifici indicatori di medicina narrativa, articolato su 6 laboratori in 4 città, per un totale di 96 ore di formazione che hanno coinvolto 119 professionisti, 12 docenti e facilitatori. La progettualità, avviata a febbraio con focus group e la costituzione di una cabina di regia composta da professionisti del sistema sanitario regionale con l’obiettivo di supervisionare e migliorare il percorso, è terminata lo scorso mese di maggio. NaMe è un progetto pilota che è stato calato in realtà aziendali con specificità diverse e in aule in cui i professionisti avevano background e profili professionali differenti, ognuno portatore di esperienze lavorative diverse.
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L’analisi degli indicatori del progetto consente pertanto di evidenziare che la Medicina Narrativa può fornire un contributo importante in termini di comunicazione medico-paziente, presa in carico del paziente, coinvolgimento del familiare e tempo dedicato dal medico per la spiegazione della terapia come tempo di cura.