"Alessandria protagonista con la San Giorgio. E ora il Festival"
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ALESSANDRIA – Arriva Gianmarco Carroccia e arriva con Mogol. Se preferite, arriva Mogol con Carroccia. E sappiate che c’è pure una band, perché quello di giovedì 4 luglio (ore 21.30) all’ex caserma Valfrè, nell’ambito del ‘San Giorgio Festival’ organizzato dal Gruppo Anteprima, è un omaggio in tutto e per tutto al mondo di Mogol e dunque, di Lucio Battisti.
Carroccia, che cosa dobbiamo attenderci?
Un concerto raccontato, con partenza da metà anni Sessanta e arrivo al 1980. Mogol introdurrà i brani, spiegherà come sono nati, e io li canterò.
Qual è il suo legame con Battisti?
Ero bambino e già mi appassionavano i cantautori. Con Battisti ho consumato il mangianastri.
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Perché certe canzoni sono sempre attuali?
Per le tematiche. In quelle di Battisti e Mogol ciascuno può trovare qualcosa del proprio quotidiano. E poi per la condivisione di idee tra l’autore della musica e quello delle parole. Oggi fa tutto l’arrangiatore, ed è un’altra storia. Aggiungo, infine, che l’arte rispecchia il contesto storico e, purtroppo, quello attuale non è il contesto storico migliore.
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Ha una canzone preferita?
Le amo tutte in egual modo. Ma, dovendo scegliere un titolo, direi ‘Anche per te’: parla di tre donne che avrebbero meritato una carezza.
Com’è riuscito ad arrivare a Mogol?
Nel periodo in cui frequentavo la sua scuola, l’avrò visto un paio di volte. Anni dopo, presi appuntamento con una sua collaboratrice per presentargli lo spettacolo che avrei voluto fare. Era il 2014. Sono dunque 10 anni di collaborazione…
C’è un aneddoto riguardante Mogol che l’ha colpita particolarmente?
Racconta spesso che i primi ad ascoltare le canzoni che componeva erano due amici e gli ospiti di un istituto tumori di Milano.
Che idea si è fatto del rapporto tra Mogol e Battisti?
Il legame nacque per caso, poi entrambi si resero conto delle grandi potenzialità del sodalizio. Credo che all’inizio fossero amici davvero, come dimostra la celebre cavalcata di cui furono artefici. Poi è stato un rapporto lavorativo e basta.
Peraltro finito male.
Sì, per divergenze economiche. Mogol chiese a Battisti egual ripartizione dei diritti d’autore, ritenendo i testi fondamentali quanto la melodia. Lucio non accettò. Il legame si esaurì a poco a poco, in silenzio…