Biomonitoraggio Pfas: Regione pronta ad avviare il secondo step
La richiesta dovrà essere inviata al Comitato etico per l'autorizzazione di una nuova campagna di esami sulla popolazione
ALESSANDRIA – La Regione Piemonte è pronta ad avviare il secondo step del biomonitoraggio Pfas avviato nei mesi scorsi insieme all’Asl di Alessandria sulla popolazione residente a Spinetta Marengo, nei pressi del polo chimico.
Obiettivo: verificare la presenza di Pfas nel sangue.
La richiesta dovrà essere inviata al Comitato etico per l’autorizzazione di una nuova campagna di esami sulla popolazione. Che dovrà ampliare la zona di test rispetto al polo chimico, in modo da valutare le eventuali dinamiche di esposizione, correlate alla distanza dallo stabilimento.
Biomonitoraggio ma non solo
Prevista anche l’attivazione di un sistema di sorveglianza sanitaria con la possibilità da parte di pediatri e medici di famiglia di sottoporre la popolazione esposta alla misurazione della pressione arteriosa. E anche ad analisi del sangue periodiche e gratuite, per individuare precocemente gli eventuali effetti sulla salute generale dell’organismo.
La fase 2 del piano di biomonitoraggio terrà conto anche dei risultati degli esami svolti all’inizio dell’anno.
Rispetto alla platea individuata per la prima fase, avevano accettato di sottoporsi ai test 29 cittadini della zona più vicina allo stabilimento. E quindi potenzialmente più esposta alla contaminazione da Pfas. I soggetti sottoposti a test sono infatti residenti nei pressi del polo chimico e consumatori di alimenti nei quali erano state riscontrate presenze di Pfas, seppur al di sotto dei limiti di legge. Al di sotto dei limiti di legge anche la presenza di Pfas nell’acqua e nell’aria testata da Arpa Piemonte.
I test e i parametri
Per i test previsti dal biomonitoraggio presi in esame 8 Pfas: quelli storici a cui sono stati aggiunti anche quelli di nuova generazione Adv, GenX e cC604.
In base ai risultati si è evidenziata in un caso la presenza di valori inferiori a 2 microgrammi/litro, che secondo gli esperti non comportano rischi per la salute. In 22 casi un valore compreso tra 2 e 20, con possibili effetti sulla salute. E infine 6 casi con valori superiori a 20 microgrammi/litro, che comportano l’aumento del rischio di possibili effetti sulla salute.
A questi ultimi, consegnata una informativa da presentare al medico di famiglia per l’attivazione della sorveglianza sanitaria.