L’Hype Cycle di Gartner
Il modello di Gartner risulta utile anche per capire le evoluzioni nell'uso della AI
Dopo la sorpresa dei primi mesi, la reazione tipica di fronte alle risposte di ChatGPT ed ancor più quando si usano strumenti come Gamma che creano, dato un comando, una intera presentazione in PowerPoint, è una certa delusione per l’attenzione che occorre dedicare a controllare, perfezionare e personalizzare il lavoro. Proviamo un certo disappunto di fronte ad una tecnologia che non fa tutto il lavoro per noi forse non ricordando che solo due anni nulla di tutto questo esisteva.
Le fasi dell’Hype Cycle di Gartner
Del resto era accaduto già con i siti Internet e le app: ogni cambiamento tecnologico produce un immediato “picco delle aspettative” a cui di solito segue un altrettanto repentino “abisso delle delusioni”. Da quel momento riprendono a maturare degli usi forse meno strabilianti, ma più concreti, il “plateau della produttività”.
Ogni volta che ci serviamo dell’Intelligenza Artificiale, del digitale e di un sito e-commerce, ricordiamoci però che sono la parte emersa di un iceberg che nasconde processi e persone di cui occorre essere consapevoli per un uso appropriato e per provare un rispetto più grande per il lavoro che vi è confluito in modo apparentemente così automatizzato.