Acqui Terme, aggredisce i Carabinieri: dopo il taser, l'arresto. In casa c'è anche il sindaco
ACQUI TERME - Un cittadino extracomunitario è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale dopo aver aggredito i Carabinieri. Nella…
ACQUI TERME – C’è un nuovo tassello che emerge dalle carte delle indagini su quanto avvenuto nell’abitazione nella quale i Carabinieri hanno arrestato un 23enne che, in quel momento, si trovava in compagnia del primo cittadino, Danilo Rapetti.
Gli uomini dell’Arma, infatti, avrebbero rinvenuto «residui di utilizzo di cocaina» e una dose di hashish. Ma andiamo con ordine.
Tutto comincia poco prima delle 3 del mattino di mercoledì 29 maggio, quando i militari suonano al campanello di un’abitazione di Acqui in cerca di un cittadino – un 23enne con passaporto marocchino – sospettato di aver aggredito con un coltello un connazionale.
Il giovane, trovatosi di fronte alla pattuglia del reparto Radiomobile, reagisce con violenza, tanto da costringere uno dei carabinieri ad estrarre il taser e a utilizzarlo. Secondo quanto abbiamo ricostruito, sarebbero state necessarie due scariche per immobilizzarlo.
In quel momento, gli uomini dell’Arma si sono resi conto che il 23enne non era solo in casa: con lui c’era anche il primo cittadino acquese, Danilo Rapetti. Il sindaco – sempre secondo le nostre ricostruzioni – avrebbe fatto tutto il possibile per calmare l’amico e riportarlo a più miti comportamenti. Fatto testimoniato in prima persona anche dallo stesso Rapetti nelle ore successive.
Una volta all’interno dell’appartamento, poi, i carabinieri hanno proseguito gli accertamenti, rinvenendo «residui di utilizzo recente di cocaina» e una dose di hashish. Sostanze stupefacenti delle quali il 23enne ha dichiarato l’esclusiva proprietà e l’uso. Al giovane è stato contestato l’articolo 75 del ‘Testo unico stupefacenti’: un procedimento amministrativo per possesso e uso personale di droga che prevede anche la segnalazione in Prefettura.
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«Rispetto alla presenza di sostanze stupefacenti – ha commentato il primo cittadino di Acqui Terme – non ho avuto notizia, né ho avuto notizia di quali cose abbia detto il ragazzo o di cosa abbia ammesso. Non è argomento di cui sia stato oggetto di specifica richiesta da parte dei carabinieri. Invece, sono stato oggetto di testimonianza a proposito di come gli uomini dell’Arma hanno condotto l’arresto. Ho potuto attestare la correttezza del loro comportamento in qualità di persona informata dei fatti».
Acqui Terme: Roso, Rapetti e il peso delle parole
ACQUI TERME – Se un amico di Franca Roso sta leggendo questo articolo, beh, sappia che è il momento di…
L’episodio (seguìto, nei giorni successivi, da un altro fatto che ha visto coinvolto indirettamente il primo cittadino) ha fatto nascere un dibattito tra gli esponenti socio-politici del territorio. Un confronto avvenuto più nelle chat private di WhatsApp che in pubblico, ma fitto e ricco di ricostruzioni talvolta fantasiose.
Incassata la fiducia della sua maggioranza, il sindaco Rapetti ha tirato dritto, continuando le sue attività amministrative. A guidare, invece, la contestazione è stata la consigliera di Forza Italia, Franca Roso, che, preoccupata per «l’immagine della città», ha parlato di «situazioni “torbide” che girano intorno allo “sfortunato” sindaco».