Acqui Terme, arrestato 19enne dopo l’inseguimento. Guidava (senza patente) l’auto nelle disponibilità del sindaco
Nella notte tra giovedì e venerdì un altro fatto di cronaca ha coinvolto indirettamente il primo cittadino della città termale dopo quanto avvenuto a inizio giugno con l'arresto di un suo caro amico
ACQUI TERME – È stato un inseguimento da blockbuster americano quello registrato nella notte tra giovedì e venerdì ad Acqui Terme. Una gazzella dei Carabinieri, infatti, ha tallonato un giovane automobilista che per venti minuti ha provato la fuga a folle velocità per le vie della cittadina termale. Venti minuti al termine dei quali i militari sono riusciti a fermare l’auto e ad arrestare il conducente, un 19enne.
Perché la fuga?
Ma perché il 19enne è fuggito alla vista delle forze dell’ordine? Non sono chiari i motivi per cui il giovane è scappato. Di certo, però, c’è che ieri mattina (sabato), nelle aule del Tribunale di Alessandria, si è tenuta l’udienza di convalida del provvedimento. Alberto Raiteri, legale del 19enne (di origini albanesi, regolare in Italia e con regolare lavoro, risultato poi essere senza patente), ha chiesto i termini a difesa e l’udienza è stata rinviata a ottobre.
Il legame con il sindaco di Acqui Rapetti
A latere del procedimento penale, che vede come protagonista il 19enne, ci sono anche i numerosi (e onerosi) atti amministrativi legati all’auto (atti che non riguardano il provvedimento penale e di cui non si è discusso in aula).
Il giovane, infatti, si trovava alla guida di un veicolo non suo, ma intestato ad una società partecipata dal sindaco di Acqui, Danilo Rapetti, protagonista, pochi giorni fa, di un fatto di cronaca ambiguo (qui la versione del sindaco Danilo Rapetti).
Secondo quanto ricostruito (anche se non ci è stato possibile confrontarci con il primo cittadino acquese), l’auto sarebbe stata nelle disponibilità dirette di Rapetti che ora potrebbe dover pagare una sanzione per incauto affidamento. Il veicolo, infine, è stato sottoposto a fermo amministrativo per tre mesi e affidato in custodia a chi ne ha la titolarità.