Gnocchetto, vita difficile con una circolazione ancora in tilt
Residenti assediati dalle auto
A causa del senso unico alternato
OVADA – Vita complicata a Gnocchetto. I residenti allargano le braccia tra l’abitudine e lo sconforto. I lunghi serpentoni di auto sono la regole, specie nel fine settimana. A determinarli sono la strozzatura sulla strada 456 del Turchino collocata in prossimità del centro abitato. Nel mese di aprile l’improvviso distacco di alcuni massi dalla collina provocò la necessità di chiusura temporanea. Anas riaprì un passaggio solo dopo gli accertamenti dei geologi. Da quel giorno il semaforo mobile regola il passaggio a senso unico alternato.
Dal 2021 in poi la frazione di Ovada ha vissuto momenti di grande difficoltà con la mobilità. Solo il passaggio di competenze ad Anas infatti sbloccò il totale isolamento in cui l’area era piombata con la Provincia di Alessandria e la chiusura decisa dopo varie violazioni alle limitazioni imposte. Alla finestra ci sono anche i comuni della Valle Stura. E proprio l’ente sovracomunale che li rappresenta ha chiesto chiarimenti all’ente responsabile.
Zona nevralgica
Gnocchetto è punto di passaggio obbligato per chi dall’entroterra genovese va a lavorare nel basso Piemonte. Secondo quanto riferito dall’Unione dei Comuni delle valli Stura, Orba e Leira, sarebbe in corso la progettazione per l’installazione di nuove reti paramassi ad allargare il fronte protetto già realizzato due anni fa. I detriti sono infatti piovuti sulla strada dalla porzione di collina non protetta.
A chiedere un intervento definitivo era stata nel mese di maggio Katia Piccardo, sindaco di Rossiglione. Il paese oltre il confine è il più danneggiato ogni volta che la circolazione subisce uno stop.
Sullo sfondo le difficoltà registrate sull’A26 in attesa del definitivo addio ai cantieri collocati tra i caselli di Masone e Ovada. Secondo quanto riferito da Anas la fase di progettazione dovrebbe concludersi il prossimo 15 luglio