Alessandria Calcio, 4 giugno: pagamenti sì o no?
Oggi scade il termine, ma per chi sarà in D non è perentorio. Attesa per l'investitore, ma problema affitti e internet
ALESSANDRIA – Il 4 giugno è arrivato: termine per le scadenze federali, stipendi e contributi per il bimestre marzo – aprile. Cosa farà l’Alessandria Calcio? Pagherà?
Perché adesso è questione di ore davvero e molto, quasi tutto, dipende, lo ha fatto capire la proprietà, dal sì di un investitore, “che al momento vuole restare segreto, anche perché il suo sarà un aiuto esterno, senza entrare nella compagine societaria”. Una scelta, questa, che per le esigenze immediate di risorse sarebbe anche molto utile, ma comunque da configurare come un ulteriore debito da inserire a bilancio.
Il colloquio con questo soggetto, di cui la proprietà dovrà fare il nome almeno all’amministrazione comunale, che ha chiesto di avere indicazioni chiare su chi si avvicina al club, ieri è stata la spiegazione data al sindaco della società Michele Frizza per giustificare l’assenza a una riunione, convocata da tempo, per illustrare la relazione al bilancio, nella quale si evidenziano “elementi ostativi“.
Frizza in sede è andato, nonostante la comunicazione della sera precedente, anche perché si sarebbero dovuti collegare altri soggetti, ma lo studio Feira, di Torino, commercialisti, non lo ha fatto, annunciando l’intenzione di rimettere il mandato (ricevuto durante la presidenza Benedetto) perché le prestazioni professionali offerte non sarebbero state pagate.
Va detto che i termini per il deposito del bilancio al 30 giugno 2023 stanno per scadere, e se non rispettati possono determinare conseguenze.
Resta, comunque, il quesito centrale: oggi saranno effettuati i pagamenti? Serve una somma intorno ai 360mila euro, da integrare con la cifra per gli stipendi dei dipendenti della sede, che hanno percepito solo fino a marzo e fra pochi giorni saranno due le mensilità da ricevere.
“Vogliamo pagarle: almeno una subito – così la proprietà – ma lo sforzo è per entrambe”. E si intuisce che, anche per questo, l’ok dell’investitore è fondamentale.
Deroga per la D
C’è, però, un ‘cavillo’, che potrebbe spostare in avanti la scadenza di oggi. Che è perentoria per i club al via in C, ma non per chi è retrocesso dalla terza serie: per chi avrebbe titolo di giocare in D, infatti, le regole stabiliscono che tutte le somme per marzo, aprile e maggio devono essere corrisposte entro il 12 luglio, data ultima per iscriversi alla D.
“Dove l’Alessandria ci sarà – insiste la proprietà – E, comunque, vogliamo dare un segnale alla Figc”. A ieri sera, però, ancora nessuna operazione in uscita era stata fatta.
La prima metà della settimana era stata indicata dal sindaco Giorgio Abonante e dall’assessora Vittoria Oneto per avere, nero su bianco, il piano di ristrutturazione del debito, annunciato venerdì da Heber Caramagna di Lexchance, e l’indicazione o di risorse proprie e di eventuali investitori, oltre alla regolarizzazione delle somme dovute per il Moccagatta.
Al momento, nessun appuntamento è stato fissato. La sensazione è che oltre la fine della settimana l’amministrazione non intenda andare.
Internet e affitti
Ma non ci sono solo i pagamenti federali. Da venerdì pomeriggio in sede è saltato internet: non un guasto tecnico, ma ritardi con quanto pattuito con il gestore, che lamenta una credito non saldato.
Solo la determinazione di stadium manager e dipendenti della sede ha permesso di sbloccare, almeno per qualche giorno, la situazione, grazie anche alla disponibilità del gestore stesso nei confronti di queste persone.
Le emergenze sono molte: ieri è stato notificato il precetto per il rilascio di alcuni immobili (alloggi) in corso Monferrato 103. La causa è stata discussa in aula, ora l’Alessandria, non presente all’udienza del 31 maggio, ha quasi un mese per liberare appartamenti che erano stati occupati da tesserati.
Ci sono, poi i canoni da saldare da alcuni mesi: se non avverrà, il rischio concreto è un decreto ingiuntivo.